"Almeno un episodio di violenza al giorno in ogni prigione", titola De Morgen. L'aumento della violenza nelle carceri del Belgio è imputabile, oltre che al sovraffollamento, alla maggior presenza di "detenuti originari dei paesi dell'est, che non dispongono di aiuti finanziari dall'esterno e devono affidarsi al traffico di droga e di cellulari", spiega un sindacalista al quotidiano fiammingo. "Questa situazione ha portato alla formazione di bande", fenomeno aggravato dalle barriere linguistiche.
Inoltre i criminali più "saggi" scontano la loro pena al di fuori delle prigioni grazie all'uso dei braccialetti elettronici. "Quando esplode la violenza non ci si può aspettare che dei sorveglianti pagati 1.400 euro al mese intervengano a rischio delle proprie vite", sottolinea un avvocato. Per rimediare al sovraffollamento, il 31 ottobre il Belgio ha firmato un accordo coi Paesi Bassi per trasferire alcuni detenuti nel carcere olandese di Tilburg, informa Le Soir.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Hai avuto accesso all’articolo completo.
Ti va di sostenere il nostro lavoro? Voxeurop dipende dagli abbonamenti e dai contributi di chi lo legge.
Scopri le nostre offerte a partire da 6 euro al mese e i vantaggi riservati a chi si abbona.
Mi abbono
Oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza.
Do il mio contributo
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >