Il governo greco ha dato il via libera alla finalizzazione dell’accordo sulla riforma della funzione pubblica, in conformità ai suoi impegni con la troika Ue-Bce-Fmi: circa 6.800 funzionari sono stati messi in mobilità sui 14.242 previsti entro fine settembre, dopo i 4.400 di luglio.
Secondo Ta Nea si tratta di impiegati in eccedenza nei ministeri - soprattutto quelli della sanità e dell’istruzione - e il governo ha calcolato 1.700 esuberi in più “per evitare di essere preso alla sprovvista dalla prossima valutazione della troika”.
Secondo gli accordi con i creditori internazionali 25mila dipendenti pubblici dovranno essere trasferiti o licenziati o subire una riduzione del 25% dello stipendio. Si tratta della più grande riforma della storia recente greca.
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