Quello che dev’essere detto

In tempi di crisi è importante chiamare le cose con il proprio nome. In questo senso di sicuro non possiamo contare sui politici, ironizza la Süddeutsche Zeitung. Il quotidiano ci offre un florilegio di citazioni raccolte dall’inizio della crisi dell’euro.

Pubblicato il 26 Luglio 2012 alle 14:43
Grecia

“La Russia non è la Grecia”. (Vladimir Putin, primo ministro russo, marzo 2010).

“La Francia non è la Grecia”. (Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale, maggio 2010).

“Il Portogallo non è la Grecia, la Spagna non è la Grecia”. (Jean-Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, maggio 2010).

“La Spagna non è la Grecia. Ma se la Grecia è arrivata dov’è arrivata è a causa di una politica analoga a quella condotta da Zapatero in Spagna”. (Mariano Rajoy, capofila dell’opposizione spagnola, maggio 2010).

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“L’Ungheria non è nella stessa situazione della Grecia”. (Olli Rehn, commissario europeo agli affari economici e monetari, giugno 2010).

“L’Ungheria non è affatto come la Grecia”. (György Matolcsy, ministro ungherese dell’economia, giugno 2010).

“La Spagna non è l’Irlanda, e nemmeno il Portogallo”. (Elena Salgado, ministro delle finanze spagnolo, novembre 2010).

“Né la Spagna né il Portogallo sono l’Irlanda”. (Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, novembre 2010.

“L’Irlanda non è la Grecia”. (Angela Merkel, cancelliera della Germania federale, novembre 2010).

“La Grecia non è l’Irlanda”. (Giorgios Papakonstantinou, ministro delle finanze greco, novembre 2010).

“L’Irlanda non fa parte del territorio greco”. (Michael Noonan, ministro delle finanze irlandese, giugno 2011)

“La Francia non è la Grecia e non è più l’Italia”. (Barry Eichengreen, professore di economia americano, agosto 2011)

“L’Italia non è la Grecia”. (Rainer Brüderle, presidente del gruppo Fdp al Bundestag, agosto 2011)

“L’Italia non è la Grecia”. (Silvio Berlusconi, presidente del consiglio italiano, ottobre 2011)

“L’Austria non è la Grecia”. (Karlheinz Kopf, presidente del guppo parlamentare del Partito popolare austriaco, novembre 2011)

“L’Italia non è la Grecia”. (Christian Lindner, segretario generale del Fdp, novembre 2011)

“Il Portogallo non è e non sarà la Grecia”. (Antonio Saraiva, presidente della confederazione industriale portoghese, febbraio 2012)

“La Spagna non è la Grecia”. (Richard Youngs, presidente del think tank madrileno Fride, maggio 2012)

“Il Portogallo non è la Grecia”. (Pedro Passos Coelho, primo ministro portoghese, giugno 2012)

“La Grecia non è l’Argentina”. (Yiannis Stournaras, ministro delle finanze greco, luglio 2012)

“La Germania non è lo Zimbabwe”. (Paul Casson, fund manager di Henderson Global Investors, giugno 2012)

“La Spagna non è l’Uganda”. (Mariano Rajoy, primo ministro spagnolo, giugno 2012)

“L’Uganda non ha alcuna voglia di essere la Spagna”. (Asuman Kiyingi, ministro degli esteri ugandese, giugno 2012)

Il titolo di questo florilegio è un riferimento alla poesia Quello che dev’essere detto, scritta da Günter Grass e pubblicata in aprile dallo stesso giornale. La poesia, critica nei confronti di Israele, aveva scatenato una polemica molto accesa.

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