"Il Marocco controlla El Ayun grazie alla sua rete di delatori", titola El Mundo. Il quotidiano spagnolo pubblica un'inchiesta a proposito del "pugno di ferro" di Rabat sulla capitale ufficiosa del Sahara occidentale in seguito alle rivolte scatenate l'8 novembre dallo smantellamento del campo di rifugiati saharawi di Gdem Izik. La ribellione aveva portato alla morte di 11 poliziotti marocchini e di un numero imprecisato di saharawi (da due a quattro secondo Rabat, 36 secondo gli indipendentisti del Fronte Polisario), tra cui un cittadino spagnolo. Il quotidiano torna a puntare l'indice sulla censura imposta fino al 21 novembre dal governo marocchino, che ha impedito ai giornalisti stranieri l'accesso all'ex colonia spagnola (annessa da Rabat nel 1976) accusandoli di perorare la causa degli indipendentisti e di alimentare la tensione diplomatica con Madrid. Il governo spagnolo, tuttavia, si è rifiutato di condannare l'intervento di Rabat, in nome del mantenimento delle buone relazioni tra i due paesi.
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