Chi vorrà le persone migranti?

L’8 dicembre i ministri dell'interno degli stati membri dell'Unione europea hanno approvato tre testi presentati dalla Commissione volti a inasprire le norme in materia di migrazione: creazione di “hub di rimpatrio”, rimpatrio dei migranti irregolari in paesi “sicuri” senza alcun legame con il paese d'origine, sanzioni più severe per chi rifiuta di lasciare il territorio. Questa stretta segna una svolta nella politica di accoglienza del continente.

Sebbene queste misure siano state decise con l'obiettivo dichiarato di contrastare l'estrema destra – che in tutta Europa spinge per un inasprimento delle norme europee in materia di migrazione – esse hanno comunque ricevuto il via libera proprio da quest'ultima e dalla destra nel parlamento europeo. La sinistra e le organizzazioni della società civile, dal canto loro, esprimono preoccupazione per le potenziali violazioni dei diritti umani.

In futuro il sistema europeo potrebbe quindi assomigliare al meccanismo di esternalizzazione della gestione migratoria istituito dall'Italia, un protocollo che, in origine, avrebbe dovuto consentire la detenzione dei migranti arrestati in centri in Albania. Le misure devono essere finalizzate dal parlamento europeo.

Al fine di alleggerire il carico dei paesi situati sulle rotte migratorie, i Ventisette hanno anche approvato un sistema di ripartizione dei richiedenti asilo nell'Ue. A partire dal prossimo giugno, gli stati membri dovranno ricollocare i richiedenti sul proprio territorio o versare un contributo. Si tratta di un meccanismo che è stato oggetto di accese discussioni: al momento, infatti, i paesi disposti ad accogliere i migranti non sono molti.