Era uscito di scena con grande clamore nel 2021 e nel 2025 torna alla ribalta. Nella Repubblica Ceca, le elezioni legislative del 3 e 4 ottobre hanno portato in testa il partito ANO 2011 dell'ex primo ministro Andrej Babiš, con il 34,51 per cento dei voti (80 seggi su 200 in parlamento). Segue la coalizione Insieme (SPOLU, centro-destra) dell'ex premier Petr Fiala, che crolla al il 23,36 per cento (52 seggi). Il movimento Sindaci e Indipendenti ha ottenuto invece l'11,23 per cento (22 seggi).
Soprannominato il “Berlusconi ceco”, il miliardario che aveva fatto fortuna nell'agroindustria aveva perso le ultime elezioni legislative, a causa dalla situazione economica del paese e da numerosi scandali.
Il partito ANO 2021 deve ora formare una coalizione di governo. Alcuni osservatori temono già un'alleanza con l'estrema destra, le cui formazioni hanno guadagnato popolarità durante il mandato di Fiala. Altri ritengono che la politica di Babiš, che sarà apprezzata da Mosca, anti-ambientalista, anti-immigrazione e contraria al mondo associativo, potrebbe mettere in pericolo la stessa democrazia ceca.
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