La rimozione di Roberto Balducci dall'incarico di vaticanista del Tg3, decisa dal direttore della testata Antonio Di Bella in seguito alle proteste del vicepresidente della Vigilanza Rai Giorgio Merlo (Pd) per una frase su Benedetto XVI ritenuta offensiva ("domani il Papa va in vacanza e ci saranno anche due gatti... che gli strapperanno un sorriso, almeno quanto i proverbiali quattro gatti, forse un pò di più, che hanno ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare le sue parole", aveva detto nel suo [servizio](http:// http://www.youtube.com/watch?v=4MkVGcuQLd4&hl=it)) non ha certo provocato una levata di scudi tra i suoi colleghi giornalisti.
Sul Giornale, Michele Brambilla plaude piuttosto alla decisione e si chiede "cosa sarebbe successo se in un tg Rai un cronista avesse detto che ad ascoltare un qualsiasi politico sono rimasti solo quattro gatti". Brambilla stigmatizza il pressappochismo della rete, che dovrebbe "attenersi alla regola aurea del giornalismo di separare i fatti dalle opinioni, e che questa volta non è riuscito nemmeno a separare i gatti dalle opinioni".
Neanche Il Manifesto si sgola per difendere Balducci, ma interepreta il fatto come una prova della tensione che si respira a Viale Mazzini "alla vigilia della girandola delle nomine che prenderà il cda del servizio pubblico, in cui potrebbe finire lo stesso Tg3. Proprio la vicenda Balducci poteva essere il casus belli per cambiare il vertice della testata". In bilico ci sarebbe anche il dg Mauro Masi, che "non è sicuramente nelle grazie della vecchia guardia berlusconiana che controlla Viale Mazzini."
Insomma, è il caso di dire che la faccenda non ha indignato neanche i proverbiali quattro gatti. Per colmo d'ironia, secondo il Corriere della Sera "l'indiscrezione sui due gattini che il pontefice troverà a Les Combes sarebbe falsa. Stando almeno a quanto spiega il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin. 'Non ci sono gatti nello chalet del Papa e nemmeno nei dintorni' ha assicurato il primo cittadino del comune valdostano."
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