Scosse sul G8

Pubblicato il 24 Giugno 2009

Con il G8 l'Italia non sembra proprio avere fortuna. Da Genova in poi, ogni volta che si associa il Belpaese al vertice dei leader del mondo industrializzato ci scappa sempre la polemica. "Scosse di assestamento minacciano di far tremare i leader del G8 nell'area del terremoto", titola il Guardian del 23 giugno. Il quotidiano inglese si riferisce alla notizia della scossa di magnitudo 4,6 che ha interessato l'area già colpita del terremoto del 6 aprile, senza fare danni ma provocando il panico tra gli abitanti.

Il Guardian riporta anche le dichiarazioni del capo della protezione civile Guido Bertolaso, secondo il quale anche in caso di scosse ben più potenti non ci sarebbe alcun rischio per i partecipanti al vertice in programma dall'8 al 10 luglio, che saranno ospitati in una caserma della Guardia di finanza a poche centinaia di metri da un campo dove vivono alcuni dei senzatetto abruzzesi. "Certo non sarà come stare in Via Veneto", ha ammesso Bertolaso, annunciando però che tra i comfort ci sarà un campo da basket allestito appositamente per Barack Obama.

Il sisma di lunedì "solleva nuovi dubbi sull'opportunità di tenere il summit a L'Aquila, dopo il suo spostamento dal centro congressi appositamente costruito in Sardegna", commenta il Daily Telegraph. Sempre nell'edizione del 23 giugno, il quotidiano conservatore britannico riporta la notizia dell'appello rivolto da tre accademiche italiane alle mogli dei leader del G8 perché boicottino il vertice in protesta contro il sessismo di Silvio Berlusconi. Le firmatarie si riferiscono ai recenti scandali a sfondo sessuale che hanno coinvolto il premier e alla candidatura di alcune soubrettes nelle liste del Pdl per le elezioni europee, poi ritirata.

C'è anche un altro G8 che ha visto l'Italia al centro di una polemica, quello dei ministri degli esteri in programma il 25 giugno a Trieste. Il capo della diplomazia italiana Franco Frattini aveva invitato l'Iran a partecipare, nella speranza di coinvolgere il paese nella ricerca di una soluzione per la situazione in Afghanistan. Teheran non ha però risposto, e Frattini ha ritirato l'invito. Sul Corriere della Sera, Franco Venturini commenta la decisione del titolare della Farnesina di affrontare la questione senza il tradizionale understatement diplomatico: "Frattini ha deciso di correre il rischio, ponendo un limite al silenzio di Teheran sulla presenza iraniana al G8 di Trieste. Noi, pur comprendendo che 'non si può stare troppo a lungo con la mano tesa', avremmo preferito sperare che alla fine l' Iran decidesse di esserci (...) perché, se a Trieste si fosse presentata una delegazione iraniana degna di questo nome, i Paesi del G8 avrebbero avuto l' occasione per farsi sentire meglio di quanto siano riusciti a fare sin qui."

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