Secondo Berlingkse Tidende, l’intesa conclusa il 15 novembre a Singapore in vista del summit di dicembre a Copenhagen per la riduzione di gas serra (COP 15) è “sfrontata e spregevole”. L’accordo proposto dal primo ministro danese Lars Løkke Rasmussen, che ha ricevuto il placet di Stati Uniti e Cina, non contiene clausole vincolanti. Queste dovranno essere eventualmente approvate in occasione del summit sull’ambiente che si terrà nel 2010 in Messico. Sul suo blog Peil Meilstrup, responsabile di Mandag Morgen, un think tank specializzato in questioni climatiche, giudica la situazione “molto preoccupante” perché “se gli Stati Uniti non si impegnano a ridurre considerevolmente le loro emissioni di Co2, un lungo elenco di paesi in via di sviluppo seguirà l’esempio”.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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