“Cattivi ragazzi e riformatori”: politica alternativa, i pirati si sono più o meno integrati nei meccanismi dell’assemblea. “Il partito è riuscito a segnare alcuni punti grazie ai suoi cavalli di battaglia”, sottolinea la Taz:
Protezione dei dati personali, trasparenza, internet. I deputati hanno reso pubblici i loro introiti e i loro contatti con i lobbisti, e i dibattiti in seno al gruppo parlamentare sono stati trasmessi in diretta su internet. […] La sola presenza dei Pirati ha cambiato il comportamento degli altri partiti. Ormai si parla molto di trasparenza e cultura partecipativa in parlamento […] ed è cambiato anche il modo di dialogare […] che è più diretto e segnato da un maggiore confronto.
In questo modo i pirati hanno potuto quadruplicare il numero di iscritti alla loro sezione berlinese, e oggi hanno raggiunto il 14 per cento nelle intenzioni di voto. Tuttavia, sottolinea la Taz, “i pirati sono riusciti a depositare soltanto 52 mozioni”, mentre “i Verdi, loro colleghi all’opposizione, ne hanno depositate il doppio”. Inoltre hanno commesso “un numero considerevole di passi falsi”, come le proposte sul nazismo e l’olocausto che hanno costretto alle dimissioni il loro capo di Berlino, Hartmut Semken.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >