Analisi Un anno di guerra in Ucraina

A un anno dall’invasione russa l’Occidente scopre che cosa l’Ucraina sta difendendo

Contro ogni previsione – eccezion fatta per gli ucraini – a un anno dall’inizio della guerra l’Ucraina resiste all’invasione russa. Ecco il prezzo che l’Occidente ha dovuto pagare per rendersi conto della minaccia rappresentata dal regime al potere in Russia e dell'interesse a sostenere Kiev, afferma il politologo ucraino Anton Shekhovtsov.

Pubblicato il 22 Febbraio 2023 alle 08:00
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Appena due settimane prima dell'escalation più drammatica della guerra russa contro l'Ucraina, nel febbraio 2022, i colleghi del think tank slovacco GLOBSEC chiesero a me e ad altri esperti del settore di fornire un breve commento sui possibili scenari dell'aggressione russa. A quel tempo i dirigenti americani e britannici – informati dalle rispettive intelligence – si attivavano per sensibilizzare gli alleati sui preparativi russi relativi a un attacco contro l'Ucraina e, contemporaneamente, per dissuadere la leadership russa dall'attuare le sue nefaste intenzioni.

Mentre la Russia ammassava truppe a decine di migliaia ai confini con l'Ucraina io, come molti altri europei, speravo che il tintinnar di sciabole di Mosca non fosse serio; credevo che, sebbene non si potesse scartare la possibilità di una nuova invasione russa dell'Ucraina, un simile sviluppo fosse ancora lo scenario meno probabile.

Queste speranze e convinzioni erano sostenute da un razionalismo che si appoggiava sul sull’idea che il timore del Cremlino di subire dure sanzioni occidentali avrebbe convinto la leadership russa a pensarci due volte prima di compiere ulteriori incursioni nel territorio ucraino, dopo diversi anni di conflitto a bassa intensità nelle zone dell'Ucraina orientale occupate dalla Russia. Lo stesso razionalismo sosteneva anche che Mosca avrebbe avuto difficoltà a pagare l’incredibilmente alto costo umano dell'escalation.

Le preoccupazioni morali di Mosca

Ma questo razionalismo era in conflitto con un altro, altrettanto legittimo, che ignorava le benevole considerazioni sulla presunta sobrietà economica e sulle preoccupazioni morali di Mosca e continuava a sostenere che tutto ciò che sapevamo del regime di Vladimir Putin indicava l'ineluttabilità dell'escalation militare russa in Ucraina. 


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Perché mai dubitare – si chiedeva quel razionalismo – delle peggiori intenzioni di Mosca dopo che nel 2014 ha annesso illegalmente e in violazione di tutte le norme internazionali la Crimea? Perché credere alle rassicurazioni della Russia che non avrebbe invaso l'Ucraina dopo aver mentito praticamente su tutto ciò che ha fatto nel paese dal 2014?

Il fallimento del razionalismo pratico nel prevedere la guerra più sanguinosa in Europa dalla Seconda guerra mondiale e il trionfo del razionalismo empirico – ma, forse soprattutto, la portata della tragedia dell'invasione – hanno aperto un modo di guardare agli sviluppi socio-politici in Russia prima del 24 febbraio 2022 attraverso la prospettiva di ciò che è accaduto dopo.

Quando le autorità russe hanno impoverito le regioni russe più remote, costringendo le persone che vi abitavano all'indigenza, non stavano forse creando un bacino di volontari socialmente disperati per la guerra contro l'Ucraina?


È stata la combinazione di dignità, solidarietà e forza d'animo dell’Ucraina che non solo ha permesso al paese di rovinare i piani genocidi della Russia quando è cominciata l’escalation, ma ha anche ispirato le nazioni in tutto l’Occidente a stare dalla sua parte e da quella del suo popolo


Quando hanno incoraggiato la produzione di film, libri e spettacoli che descrivevano la nazione ucraina come un popolo subdolo e traditore e davano agli ucraini, orgogliosi della loro identità nazionale, dei fascisti arretrati, non stavano forse cercando di facilitare i futuri crimini di guerra russi in Ucraina attraverso il loro sforzo di disumanizzazione?

Quando hanno eliminato metodicamente – attraverso l'intimidazione, l'imprigionamento e l'omicidio – i mezzi d’informazione indipendenti, la società civile e l'opposizione politica, non stavano forse distruggendo preventivamente qualsiasi movimento antiguerra potenzialmente seguitoin Russia?

Quando hanno trasformato le prigioni e le colonie penali russe in una macchina di torture, degrado e disumanità, non stavano forse creando il vivaio di carne da cannone per i mercenari del Gruppo Wagner e per altre organizzazioni terroristiche affiliate allo stato russo?

Quando hanno alimentato la sfiducia tra i loro cittadini attraverso il sessismo, l'odio e la normalizzazione della violenza domestica, non stavano forse preparando la popolazione russa a essere trasformata in una massa di soggetti obbedienti, alienate e disperate che avrebbero continuato a nutrire i motori civili della macchina da guerra russa?

Razionalismo pratico contro razionalismo empirico

Guidati dal razionalismo empirico, tutti questi sviluppi si sarebbero potuti denunciare anche senza far ricorso ai pregiudizi del senno di poi. Ma anche la versione più cinica di questo razionalismo non poteva certo prepararci all’orrore che i russi hanno scatenato sull'Ucraina durante la loro invasione genocida. Ci si poteva naturalmente aspettare che i russi uccidessero indiscriminatamente i civili ucraini, indipendentemente dal fatto che fossero etnicamente ucraini o russi o ebrei o altro – in fondo, è quello che facevano dal 2014.

Ma chi poteva aspettarsi che l'esercito russo avrebbe raso al suolo intere città ucraine negli stessi territori che Mosca considera russi? O potremmo aspettarci che gli invasori russi utilizzino lo stupro di donne e bambini ucraini come arma di guerra:dopo tutto, è quel che hanno fatto i loro antenati sovietici quando hanno occupato l'Europa centrale e orientale. Ma chi poteva davvero immaginare che le mogli russe avrebbero suggerito ai loro mariti a stuprare le donne ucraine, co…

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