In tempo di crisi gli europei sono disposti a tirare la cinghia un po' su tutto, ma non certo sul pallone. Secondo una ricerca commissionata da Mastercard e citata dal Sole 24 Ore, infatti, la finale di Champions League di Roma ha generato in totale 310 milioni di euro, ben più dei 267 realizzati lo scorso anno dal match di Mosca tra Manchester e Chelsea. La crisi fa bene al calcio, quindi? Secondo i ricercatori sì: buona parte dei protagonisti di questo giro d'affari sarebbero "persone non coinvolte in precedenza con la finale di Champions League, che sono alla ricerca di svago dal pessimismo connesso alle difficoltà economiche". Il ricco bottino di premi, diritti pubblicitari e indotti vari sarà diviso così: 110 milioni al Barça campione d'Europa (più altri 15 alla città), 65 agli sfidanti del Manchester, 45 alla città ospitante, Roma, e 75 all'economia europea nel complesso. Soldi di cui il calcio europeo ha davvero bisogno: sempre secondo il Sole, infatti, le proporzioni dei debiti dei top club stanno diventando enormi: le due sfidanti di Roma hanno sulle spalle un fardello da oltre un miliardo di euro, col Manchester che si prende una poco invidiabile rivincita per 780 milioni a 438. Ma anche in questo caso la crisi, che in altri campi ha portato a inaudite misure di austerity, sembra impotente: l'introduzione di un tetto agli stipendi e di una luxury tax sul modello della Nba statunitense è ancora un'ipotesi remota.
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