"I vertici dell'esercito mitragliano [il ministro belga della difesa] De Crem", titola De Standaard. In una nota interna alcuni alti ufficiali si sono lamentati del fatto che "la combinazione tra le numerose missioni all'estero, i nuovi tagli da 35 milioni di euro, la riduzione di personale e l'assenza d'investimenti rappresenta un cocktail disastroso per la difesa". Pieter de Crem vorrebbe un più piccolo ed efficiente, ma secondo i militari "toglie credibilità alle forze armate". Il 4 maggio il ministro ha incontrato il suo omologo olandese Hans Hillen, alle prese con gli stessi problemi di bilancio. I due hanno discusso una "collaborazione più stretta" tra gli eserciti dei rispettivi paesi. De Standard sottolinea l'importanza di un esercito europeo ma nota che "per ora solo i piccoli paesi se ne sono resi conto". Nell'attesa, prosegue il quotidiano, "un'integrazione delle nostre attività con quelle dei Paesi Bassi potrebbe mitigare il problema. Potremmo formare una marina comune, o lasciare che sia appannaggio dell'Aia".
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >