La crisi finanziaria del 2008 e quella del debito, che sta ancora facendo tremare la stabilità economica e sociale delle società europee, sono state una terribile prova di resistenza per l'Unione. Eppure, scrive il sociologo francese Alain Touraine su Repubblica, c'è una terza crisi che costituisce una minaccia ancora più grave per il continente: l'assenza di un progetto di civiltà.
Esaurite le lotte sociali che nel ventesimo secolo hanno combattuto il dominio delle elites politico-economiche, oggi "le disuguaglianze sociali sono nuovamente in aumento; l´economia produttiva è trascinata fuori dall´Europa; il dibattito politico non ha ripreso vita in nessuno dei Paesi europei".
Parallelamente all'integrazione tra stati, dunque, l'Unione deve subito avviare l'elaborazione di un nuovo e più equo modello sociale, che tolga argomenti ai sempre più forti e pericolosi movimenti populisti e xenofobi: "Non possiamo più avanzare a piccoli passi. Abbiamo urgente bisogno di immaginare, di pensare, di costruire il nostro avvenire, al di là delle nebbie e dei silenzi che ci impediscono di scoprire gli strumenti politici indispensabili alla sua costruzione".