Un'eroina in cerca di una storia

Pubblicato il 22 Gennaio 2010

“Siete ottimisti sul futuro dell'Unione europea?” Il 58 per cento degli europei (provenienti da 30 paesi) ai quali Eurobarometro ha posto questa domanda in ottobre e in novembre ha risposto di sì. Ma il 61 per cento degli intervistati pensa che "per i bambini di oggi la vita sarà più difficile che per quelli della loro generazione".

Il 46 per cento di questo campione ritiene che “l'Ue manchi di idee e di progetti”, ma il 75 per cento assicura che “è indispensabile per rispondere alle grandi sfide mondiali”. Queste risposte contraddittorie tracciano il ritratto di un'Europa simile a un'eroina da romanzo di formazione, piena di ambizioneie di contraddizioni, sottoposta ai capricci del destino. In questo romanzo fiume, chi si rallegra della strada fatta si riconosce con gioia nei valori del “clan”. Il 57 per cento delle persone intervistate afferma di aver approfittato dell'adesione del loro paese all'Ue. I più soddisfatti sono gli spagnoli, i francesi e, malgrado la crisi o proprio per questo motivo, gli irlandesi. Accanto a loro, alcuni membri della grande famiglia, il 31 per cento, si dicono piuttosto scontenti, in particolare i lettoni e i britannici.

La questione non è cercare il colpevole, ma sapere come riunire ancora di più questa famiglia. Incapace di agire a Haiti in modo veramente collettivo dopo il terremoto del 12 gennaio, l'Ue deve trovare un campo di azione per rispondere alle attese e alle domande dei suoi cittadini. Nel momento in cui i timori sul futuro dell'automobile in Europa sottolineano l'impatto della crisi, questo campo è evidente: il 69 per cento degli europei considera la ripresa economica come “la principale priorità dell'Unione europea per gli anni a venire”. (adr)

Iulia Badéa-Guéritée

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