Qualche anno fa i media italiani si commuovevano nel raccontare i "viaggi della speranza" di chi andava a cercare all'estero trattamenti sanitari non disponibili in patria. Oggi l'emigrazione sanitaria continua, ma per motivi molto differenti. La Stampa racconta la storia di Salvatore Crisafulli, paraplegico dal 2003 a causa di un incidente automobilistico, a cui nonostante le promesse non è mai stata garantita l'assistenza a domicilio prevista dalla Costituzione. La famiglia, non più in grado di provvedere ai suoi bisogni, ha scelto una soluzione disperata: domenica sarà portato in Belgio per ricevere l'eutanasia, proibita in Italia. Le autorità sanitarie si sono subito impegnate a provvedere a Crisafulli, ma la vicenda ha riacceso le polemiche sul vuoto legislativo sul testamento biologico e i malati terminali, un argomento su cui l'opposizione della chiesa cattolica sembra come sempre insormontabile.
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