L’Unione manca l’obiettivo

Pubblicato il 21 Luglio 2015

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“Dopo un'accesa discussione" lunedì i ministri dell'interno dei paesi membri si sono impegnati a ridistribuire 32.356 richiedenti asilo (provenienti per la maggior parte dalla Siria e dall'Eritrea) attesi per i prossimi due anni in Italia e in Grecia negli altri paesi, riferisce il quotidiano olandese De Volkskrant.

Malgrado il fatto che il numero sia inferiore di 8mila unità rispetto a quanto stabilito durante un vertice europeo a giugno, il commissario europeo per le migrazioni Dimitris Avramopoulous ha parlato di "un passo importante e storico" e auspicato una soluzione da qui alla fine dell'anno per il gruppo rimanente.

L'Austria e l'Ungheria hanno rifiutato di accettare altri rifugiati, mentre la Polonia, la Spagna e i paesi baltici ne accoglieranno meno di quanto la Commissione aveva previsto. Le sole eccezioni positive sono la Germania – che accoglierà 10.500 richiedenti asilo, mentre la Commissione ne aveva proposti 8.763 – e l'Irlanda, che, malgrado non sia vincolata dalle decisioni in materia di giustizia e di affari interni, ne accoglierà 600.

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La ridistribuzione di 40mila richiedenti asilo in Italia e Grecia tra gli altri paesi dell'Ue era stata proposta dopo il naufragio di un barcone nel Mediterraneo, nel quale erano annegati oltre 800 migranti.

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

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