Il piano di Frattini per l’Egitto

Pubblicato il 28 Gennaio 2011

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"Giorno di calcoli per l'Egitto", titola l'Independent alla vigilia di un fine settimana critico per il traballante regime di Mubarak. Milioni di manifestanti sono infatti pronti a riversarsi in strada dopo la preghiera di venerdì 28 gennaio. Robert Fisk, corrispondente di lunga data dal Medio Oriente per il quotidiano londinese, nota che "gli americani e l'Unione europea stanno consigliando al regime di ascoltare la popolazione. Ma chi sono queste persone? Chi sono i loro leader? Non si tratta di un'insurrezione islamica – anche se potrebbe diventarlo – e a parte le solite ipotesi di coinvolgimento della Fratellanza musulmana si tratta soltanto di una massa di egiziani esasperati da decenni di fallimenti e umiliazioni".

Nel frattempo, secondo EUobserver, il ministro degli esteri italiano Franco Frattini avrebbe consigliato all'Unione europea di inviare un "team di supporto politico" di alto livello per "calmare le tensioni", in Egitto ma anche in altri stati nordafricani colpiti dalle agitazioni popolari. In occasione di una riunione dei ministri degli esteri dell'Ue che si terrà a Bruxelles lunedì 31 gennaio, Frattini abbozzerà il piano per una missione europea in grado di prendere contatto "con i vertici politici, […] con la società civile, i sindaci e i partiti di opposizione, non per dare ordini ma per raccogliere informazioni". Il ministro è convinto che la situazione egiziana, altamente instabile, non possa "essere affrontata con iniziative sporadiche di un paese o dell'altro, ma solo attraverso un'iniziativa europea". Ma lunedì potrebbe essere già troppo tardi.

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