Via all’embargo sul petrolio iraniano

Pubblicato il 23 Gennaio 2012

"Bruxelles comincia ad asfissiare l'Iran", scrive El Mundo. Il 23 gennaio l'Ue ha adottato l'embargo sul petrolio iraniano. Secondo il quotidiano madrileno la decisione "si farà sentire a partire da luglio, quando Spagna, Italia e Grecia dovranno cercare fornitori alternativi".

Tra la pressione della Grecia per rinviare le sanzioni il più possibile e l'intransigenza di Regno Unito, Francia e Germania – decise a decretare un embargo che avesse effetto non più tardi di maggio – la strategia adottata segue il principio del compromesso a metà strada.

L'Iran è il principale fornitore di petrolio della Grecia, e secondo El Mundo l'Ue sta cercando di stabilire una moratoria "ragionevole" per evitare che la decisione diventi "un'arma a doppio taglio e peggiori lo stato già precario dell'economia europea". Il quotidiano spagnolo parla di "sanzione senza precedenti" in grado di bloccare i 450mila barili che l'Iran esporta ogni giorno ai paesi dell'Unione europea (18 per cento delle esportazioni totali):

Il problema è che la pressione economica dell'Ue potrebbe non bastare, fino a quando la Turchia e le principali potenze commerciali asiatiche – Cina, Giappone e Corea del Sud – rifiuteranno ogni genere di embargo e sanzioni. Lo stesso vale per la Russia, il cui presidente Dimitri Medvedev ha detto chiaramente ai leader dell'Unione che Mosca non ha alcun problema diplomatico con l'Iran.

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