Ancora divisi sull’evasione fiscale

Pubblicato il 22 Maggio 2013

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“Evasione fiscale: chi ha nascosto i miliardi?”, si chiede Libération mentre i leader europei si riuniscono il 22 maggio a Bruxelles per discutere la lotta all’evasione e un piano per l’armonizzazione fiscale.

Di fronte alla crisi economica i 27 vorrebbero “recuperare le somme colossali” ma difficili da valutare che sfuggono alle imposte, scrive il quotidiano francese. Nel suo editoriale Libération ribadisce che “chi vuole sfuggire al fisco dev’essere perseguito senza sosta”, ma sottolinea anche che la mancanza di coordinazione tra i 27 compromette l’efficacia della lotta all’evasione:

la determinazione dei singoli governi non basta. Le truffe, che siano organizzate dai privati o da gruppi industriali, sono aiutate dalla mancata coordinazione internazionale: a un’economia globale deve corrispondere un fisco globale. Siamo ancora lontani da uno scenario simile, ma in questo momento è essenziale cambiare le cose nei paesi occidentali che continuano a far pagare il peso dei loro debiti ai contribuenti onesti.

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Austria e Lussemburgo, un tempo ostili a ogni riforma, giocano ora un ruolo importante nella lotta all’evasione, ricorda l’austriaco Der Standard:

Per anni i due paesi hanno ostacolato le riforme sulla tassazione delle rendite, ma di recente hanno finalmente ceduto. Ora l’Ue spera di approfittare del momento favorevole per combattere anche l’evasione fiscale relativa al giro d’affari delle imprese. Le nuove regole dovrebbero imporre non soltanto la dichiarazione al fisco degli interessi sui risparmi, ma anche di quelli sulle polizze vita e sui fondi d’investimento.

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