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Diverse settimane dopo l'attacco subito insieme alla sua filiale Bics, la società telefonica belga non riesce a liberarsi dei programmi di spionaggio installati sulla sua rete.
Belgacom sostiene di voler rimediare al problema, come confermato il 3 settembre dal responsabile informatico della società durante un’udienza al Parlamento europeo, ma secondo diverse testimonianza raccolte da De Standaard “i software sono molto complicati e possono mutare, per questo combatterli è così difficile”. Il quotidiano aggiunge che

con ogni probabilità dietro l’attacco ci sono i servizi d’intelligence americani (Nsa) e il britannico Gchq.

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