Gli incendi ai quali abbiamo assistito quest’estate in Europa non sono l'unica prova del cambiamento climatico in corso: la siccità, e soprattutto le sue conseguenze sull'accesso all'acqua, cominciano a farsi sentire pesantemente.
Con il 47 per cento del territorio dell'Ue in stato di allerta a causa della mancanza di umidità del suolo, dell'inaridimento dei fiumi e della riduzione o dell'impossibilità di accedere all'acqua corrente in alcuni paesi, l'Europa sta affrontando quella che alcuni considerano la peggiore siccità degli ultimi 500 anni.
Se l'acqua è primordiale per l'uomo e l'agricoltura, le conseguenze di una siccità come quella attuale sono numerose: dalla riduzione del traffico fluviale dovuta all'abbassamento del livello dell'acqua, alle difficoltà di raffreddamento delle centrali nucleari, fino alla minaccia per la biodiversità.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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