Dopo la schiacciante vittoria di Angela Merkel alle elezioni del 22 settembre a Bruxelles aumenta il timore di un eccessivo potere della cancelliera all’interno dell’Ue, riporta la Süddeutsche Zeitung.
Numerosi diplomatici citati dal quotidiano si dicono infatti convinti che “Merkel è incontestabilmente il numero uno, il vero capo del Consiglio europeo”, e che non esista un “numero due né un vice”. Questa assenza di un contrappeso, spiega un diplomatico austriaco, è dovuta soprattutto alla situazione della Francia:
a causa della debolezza del presidente francese François Hollande non esiste un correttivo alla politica condotta da Merkel in Europa, evidentemente asservita alla tutela degli interessi tedeschi. […] Cosa potrebbe chiedere un presidente i cui indicatori economici sono deboli e che è sempre meno appoggiato dai suoi elettori?
L’idea che “non esista un alternativa” ad Angela Merkel, alla base del successo della cancelliera nel suo paese, “circola ormai anche a Bruxelles”, spiega il quotidiano. “Se Merkel […] vuole qualcosa, gli altri devono piegarsi”, riassume un funzionario della Commissione europea.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >