Dati alla mano Inquinamento dell’aria

Una coltre di fumo avvolge l’Europa, a cominciare dall’Italia

L’inquinamento dell’aria supera regolarmente i limiti stabiliti dall’OMS, quasi ovunque in Europa, e questo con gravi conseguenze per la salute. I casi limite della Pianura padana e della Polonia analizzati dall’inchiesta, dati alla mano, di Deutsche Welle in collaborazione con l’European Data Journalism Network.

Pubblicato il 21 Settembre 2023 alle 08:59

Praticamente ovunque in Europa si vive in città inquinate, dove i livelli medi annuali di particolato fine superano il limite raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

In termini pratici, questo significa che praticamente tutti nel continente stanno respirando un’aria malsana, che si è dimostrato essere letale. L’inquinamento dell’aria aumenta il rischio di malattie respiratorie e cardiache e abbassa l’aspettativa di vita.

“Con i livelli attuali di inquinamento dell’aria, molte persone si ammalano. Sappiamo che ridurre i livelli di inquinamento dell’aria riduce questi numeri”, ha affermato Mark Nieuwenhuijsen, direttore dell’Istituto di salute slobale di Barcellona (ISGlobal).

Quanto è grave l’inquinamento dell’aria in Europa?

Deutsche Welle ha collaborato con la European Data Journalism Network per analizzare i dati satellitari del Copernicus Atmospheric Monitoring Service (Cams).

Abbiamo scoperto che nel 2022, quasi tutti i cittadini europei (il 98 per cento della popolazione) viveva in aree in cui la concentrazione di particolato fine, comunemente abbreviato come PM 2,5, superava il limite stabilito dall’OMS.

L’OMS raccomanda che la concentrazione media annuale di inquinamento da particolato fine non superi i cinque microgrammi per metro cubo d’aria. Un microgrammo è mille volte meno di un milligrammo.

I livelli di inquinamento variano da regione a regione in Europa. Possono essere particolarmente gravi in alcune parti dell’Europa centrale e orientale, nella pianura padana in Italia e nelle grandi aree metropolitane come Atene, Barcellona e Parigi.

La nostra analisi mostra che le regioni più inquinate in Europa raggiungono concentrazioni medie annuali di PM 2,5 di circa 25 microgrammi per metro cubo, 5 volte il limite dell’OMS.


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Livelli elevati di inquinamento dell’aria per singole città europee erano stati segnalati in passato, ma questa nuova analisi dei dati offre un primo confronto su scala europea dell’inquinamento in diverse regioni. Possiamo mostrare dove la qualità dell’aria è migliorata e dove è peggiorata.

Abbiamo anche utilizzato i dati per identificare due luoghi con situazioni contrastanti. In primo luogo, nel Nord Italia, dove i livelli di inquinamento sono costantemente elevati. In secondo luogo, nel sud della Polonia, dove sono elevati, ma in diminuzione. Abbiamo esaminato anche le strategie di mitigazione e la loro efficacia. 

Mappa dell'inquinamento da PM2,5 in Europa

Cos’è il particolato fine?

Il particolato fine, chiamato anche polveri sottili, è una combinazione di particelle solide e liquide molto piccole di diversi materiali e inquinanti.

Gli inquinanti sono invisibili a occhio nudo e hanno un diametro inferiore a 2,5 micrometri, circa 30 volte più sottili di un singolo capello. 

Anche se ci sono molti altri inquinanti che influiscono sulla salute umana è importante concentrarsi su questo tipo di particelle poiché esiste una solida prova scientifica dei loro effetti negativi sulla salute pubblica.

Com’è la qualità dell’aria in Europa rispetto a quella di altre regioni del mondo?

La qualità dell’aria europea è generalmente migliore rispetto ad altre regioni del mondo.

Nelle città del nord dell’India, come Nuova Delhi, Varanasi e Agra, ad esempio, i valori medi di PM 2,5 possono raggiungere fino a 100 microgrammi per metro cubo (20 volte il limite dell’OMS). In Europa, i nostri dati mostrano livelli di inquinamento fino a 25 microgrammi per metro cubo.

Ma anche a livelli relativamente più bassi in Europa, l’inquinamento può avere un impatto significativo sulla salute delle persone.

Cosa propone l’Ue come limite per l’inquinamento e cosa dicono gli esperti?

Le nuove norme europee sulla qualità dell’aria consentirebbero una concentrazione media annuale di dieci microgrammi di particolato fine per metro cubo d’aria.

La commissione ambiente del parlamento europeo aveva proposto di adottare le raccomandazioni dell’Oms, che sono più rigorose, con cinque microgrammi di particolato fine per metro cubo d’aria.

Tuttavia, anche solamente dieci microgrammi, sarebbe più rigoroso rispetto agli attuali standard, che consentono concentrazioni annuali di PM 2,5 a 20 microgrammi per metro cubo, quattro volte più alto rispetto alla raccomandazione attuale dell’Oms.

I ricercatori e gli ambientalisti sostengono che le nuove norme europee sulla qualità dell’aria dovrebbero riflettere le linee guida dell’Oms, ma riconoscono che ciò costituirebbe una sfida importante in termini economici rispetto alla situazione attuale.

“Le limitazioni dell’Ue non riguardano solo la salute, ma anche argomenti economici, (mentre) i limiti dell’OMS sono stabiliti da esperti che considerano solo la salute”, ha detto Nieuwenhuijsen. “Spero che optino per le linee guida dell’OMS, ma probabilmente alcuni sosterranno che sarebbe troppo costoso”.

inquinamento: un quadro contrastato dell'Europa

Il record negativo: la qualità dell’aria nel Nord Italia

A metà febbraio 2023, molte città nella pianura padana erano sommerse dall’inquinamento, particolarmente Lombardia e Veneto. La concentrazione media giornaliera di PM 2,5 in città come Milano, Padova e Verona è salita sopra i 75 microgrammi per metro cubo, secondo i ricercatori del Copernicus.

La geografia è parzialmente responsabile: la regione è circondata da montagne e l’inquinamento creato dal traffico, dall’industria, dalle emissioni agricole e dal riscaldamento residenziale rimane intrappolato nell’area.

Le agenzie ambientali riportano che migliaia di persone muoiono prematuramente ogni anno a causa di malattie legate all’inquinamento.

Uno studio pubblicato nella rivista scientifica The Lancet ha utilizzato dati sull’inquinamento del 2015 per stimare che circa il 10 per cento delle morti nelle città come Milano potrebbe essere prevenuto se le concentrazioni medie di PM 2,5 scendessero di circa 10 microgrammi per metro cubo.

Se le principali città europee riuscissero a raggiungere l’obiettivo di raggiungere cinque microgrammi per metro cubo, secondo i ricercatori ci sarebbero 100mila morti in meno all’anno correlate all’inquinamento. 

Ma la direzione presa non è questa: “Oltre a una situazione geografica negativa, abbiamo fatto esattamente il contrario di quello che avremmo dovuto fare”, ha detto Anna Gerometta, parlando della Pianura padana. Gerometta è avvocato e presidente di Cittadini per l’Aria, una Ong che fa campagna per normative più rigorose sulla qualità dell’aria in Italia.

Gerometta ha dichiarato che le misure per limitare le emissioni da auto, il riscaldamento residenziale e le fabbriche di produzione di carne sono troppo deboli per far fronte all'entità del problema. Dalla Polonia, invece, un esempio di strategie locali stanno portando a miglioramenti.

La Polonia elimina le stufe a carbone e migliora la qualità dell’aria

In alcune parti della Polonia, i livelli di inquinamento sono tra i più alti in Europa, ma sono diminuiti costantemente dal 2018, il primo anno nei dati che abbiamo analizzato.

Prendiamo ad esempio Cracovia, la seconda città più grande del paese. Nel 2018, la regione aveva livelli annuali di inquinamento di quasi 25 microgrammi per metro cubo. Alla fine del 2022, erano diminuiti di oltre il  20 per cento.

Anche le città limitrofe di Katowice, Gliwice e Tychy, così come Poznań e la capitale Varsavia, hanno registrato una diminuzione dell’inquinamento.

I miglioramenti sono avvenuti dopo che le autorità polacche hanno lanciato un piano per modernizzare i sistemi di riscaldamento domestico: un processo in corso da dieci anni.

“Li chiamiamo ‘smokers’, ‘fumatori’”, perché producono molto fumo, ma sono vecchie stufe”, ha detto Piotr Siergiej dell’organizzazione ambientale Polish Smog Alert. “Quasi 800mila sono state eliminate, ma ne restano ancora circa 3 milioni. È un processo lento”.

Nell’area di Cracovia, dove nel 2019 è entrato in vigore un divieto di bruciare carbone e legna per il riscaldamento domestico, quasi tutte le vecchie stufe sono state sostituite.

Come influiscono le opinioni pubbliche sulle politiche relative alla qualità dell’aria?

“Dieci anni fa, se si fosse parlato di inquinamento dell’aria in Polonia, la gente avrebbe detto che non era un grosso problema”, sostiene Sierjiej. “Ma dopo anni di lotte, il più grande successo è stato il cambiamento nella percezione. La legge è importante, ma i politici faranno solo ciò che gli elettori vogliono”.

In Italia, i militanti ambientalisti hanno notato un problema simile nel colmare il divario tra la scienza e la vita quotidiana: “Le persone non capiscono il problema dell’inquinamento dell’aria perché, semplicemente, non lo vedono, non si rendono conto dell’impatto", ha detto Gerometta. Ma le cose stanno cambiando.

Secondo un sondaggio Eurobarometro del 2022, la maggioranza degli europei vede le malattie respiratorie causate dall’inquinamento dell’aria come un problema serio. Mentre molti intervistati hanno detto di non sentirsi abbastanza informati sugli standard attuali, la grande maggioranza di coloro che ne sono consapevoli pensa che le norme sulla qualità dell’aria dovrebbero essere rafforzate.

👉 L'articolo originale su DW
In collaborazione con European Data Journalism Network

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