Vladimir Khakhanov voxeurop

Interferenze autoritarie: Bielorussa e Moldova agli opposti

La recente scomparsa dell’attivista bielorussa in esilio Angelika Melnikova ha aperto un dibattito sul raggio di azione dei servizi segreti russi e bielorussi. In Moldova, l’arresto della governatrice filorussa Evghenia Gutul è invece esemplare delle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza nel paese in vista delle prossime elezioni.

Pubblicato il 17 Aprile 2025

La scomparsa di Angelika Melnikova

Dalla fine di marzo, l’opposizione bielorussa è in allerta per la misteriosa scomparsa di Angelika Melnikova, attivista politica in esilio in Polonia. Melnikova era la presidente di Coordination Council, una sorta di proto-parlamento istituito dal movimento democratico in Bielorussia dopo le elezioni farsa del 2020. 

Oltre a ricoprire questo ruolo, Melnikova lavorava in stretta collaborazione con Pavel Latushko, ex diplomatico bielorusso trasferitosi in Polonia dopo essere passato all’opposizione anti-Lukašenka. Oltre a Melnikova, si sono perse le tracce anche delle due figlie di 6 e 12 anni.

Le ultime notizie dell’attivista risalgono al 25 marzo scorso, ovvero alla Giornata della libertà, ricorrenza che il regime di Lukašenka proibisce di celebrare. Da allora sono circolate diverse voci sulle circostanze della scomparsa di Melnikova: già a febbraio, la donna avrebbe riferito ai suoi colleghi di aver bisogno di tempo per sistemare alcune questioni personali, mentre in seguito aveva detto di essere in convalescenza per un’infezione da Covid-19.

Pavel Latushko – che ha denunciato la scomparsa di Melnikova alle autorità polacche in quanto la donna possiede sia la cittadinanza bielorussa che polacca – ha riferito che il cellulare di Melnikova si trova in Bielorussia dal 19 marzo. Latushko ha inoltre affermato di avere la certezza che uno dei dispositivi dell’attivista sia stato localizzato a Varsavia il 18 marzo. Al contrario, le autorità polacche ritengono che ci siano elementi sufficienti per credere che Melnikova non si trovi in Polonia da diverse settimane.

Nel frattempo, il 7 aprile alcuni giornalisti bielorussi indipendenti sono riusciti a contattare l’ex marito di Melnikova, che ha dichiarato di trovarsi in Bielorussia insieme alle due figlie. L’uomo dice di non sapere dove si trovi la ex moglie e di essere preoccupato per la sua scomparsa improvvisa.

Angelika Melnikova è stata una figura di rilievo della filiale bielorussa di Coca Cola fino al 2020, quando ha preso parte alle proteste scoppiate dopo le elezioni di quell’anno. Melnikova è stata arrestata due volte con l’accusa di aver organizzato e partecipato a manifestazioni non autorizzate e ha poi deciso di fuggire in Polonia insieme alla famiglia, dove è diventata molto attiva nell’opposizione democratica in esilio. Nel frattempo, Melnikova ha divorziato con il marito che lavorava in Polonia come programmatore. 

L’ipotesi più plausibile è che Melnikova sia stata rapita dai servizi segreti russi o bielorussi. Se così fosse, è probabile che il regime decida prima o poi di “esibirla”, magari per mostrare pubblicamente un presunto pentimento da parte sua e una riconoscenza nei confronti di Aljaksandr Lukašenka per averle permesso di tornare in Bielorussia. La stessa strategia è stata adottata in passato per mettere a tacere il giornalista indipendente Raman Pratasevich che era stato rapito nel 2021 e ora lavora per il regime. Sebbene la vicenda di Melnikova rimanga avvolta nel mistero, una cosa sembra essere chiara: il regime di Lukašenka continua a rappresentare una minaccia concreta per gli oppositori, chiunque essi siano, e fuggire all’estero non costituisce alcuna garanzia di sicurezza. 

Sull'arresto di Evghenia Gut

Con le elezioni parlamentari previste tra un paio di mesi, anche in Moldova la situazione si sta facendo sempre più tesa E l’arresto di Evghenia Gutul, avvenuto il 25 marzo all’aeroporto di Chișinău, ne è un segnale evidente. Gutul è governatrice della Gagauzia, una regione autonoma filorussa nel sud della Moldova, su cui la Russia continua a esercitare una grande influenza.

Le autorità moldave sospettano Gutul di collaborare con Ilon Shor, oligarca in esilio e principale finanziatore di un’operazione mirata all’acquisto di voti e alla manipolazione delle elezioni moldave dello scorso autunno. In passato, Gutul stessa aveva approfittato dell’influenza e delle risorse economiche di Shor durante la sua campagna per le elezioni regionali in Gagauzia ed era stata persino vista a Mosca mentre stringeva la mano di Putin. Sembra che dal carcere Gutul si sia rivolta direttamente al presidente russo, chiedendogli di intervenire con ogni mezzo per la sua liberazione.

Le autorità moldave sono al corrente della vastità delle operazioni di influenza russa nel paese, ma fino a poco tempo fa avevano preferito non prendere di mira figure come Gutul per paura di possibili disordini. In seguito alle elezioni presidenziali dello scorso autunno – che si sono tenute insieme a un referendum per candidare la Moldova all’ingresso nell’Ue –  Chișinău ha deciso di adottare una linea più dura contro le interferenze russe.

Alle prossime elezioni parlamentari si vedrà se questa strategia si sarà rivelata efficace.

In collaborazione con Display Europe, cofinanziato dall'Unione europea. I punti di vista e le opinioni espressi sono esclusivamente quelli dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Ue o della Direzione Generale per le Reti di Comunicazione, i Contenuti e la Tecnologia. Né l'Unione europea né l'autorità che ha concesso il finanziamento possono essere ritenute responsabili.
ECF, Display Europe, European Union
Leggli gli altri commenti Divento membro per tradurre i commenti e partecipare

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

Vedi l'evento >

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento