Dublino può tirare il fiato sul debito

Pubblicato il 7 Marzo 2013

L’Unione europea ha concesso una proroga a Irlanda e Portogallo per il rimborso dei prestiti contratti nell’ambito del bailout. In occasione dell’incontro del 5 marzo, i 27 ministri delle finanze hanno parlato di “passi avanti positivi” verso il rientro sui mercati.
Secondo il nuovo accordo la troika formata da Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale accetterà un nuovo programma di pagamenti per una grossa fetta dei 40 milioni di euro assegnati all’Irlanda, la cui restituzione è prevista entro il 2016.
Secondo l’opinionista dell’Irish Independent David McWilliams l’intesa è in realtà poco più che un “default da gentiluomini” studiato per guadagnare tempo. 

L’economia irlandese potrebbe emergere dopo il bailout non riformata e ancora più debole, diversamente da come prevedeva il piano originale. […] Evidentemente l’Ue ha bisogno di una vittoria in Irlanda, perché la sua strategia dell’austerity come soluzione ottimale è basata sul fatto che l’Irlanda possa uscire dal bailout l’anno prossimo. […] Ma in realtà c’è stato soltanto un rimescolamento del mazzo del debito per evitare un default principale. Il problema è che l’economia non è sostano fragile ma anche meno capace di affrontare le sfide della globalizzazione. In un certo senso questo potrebbe essere il peggiore dei mondi possibili – una vittoria finta basata sull’addossare il problema del debito alle future generazioni.

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

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