Al di là del muro

La barriera che Atene vuole innalzare al confine orientale per arrestare l'afflusso di migranti non è solo una questione amministrativa: è la traduzione materiale della visione "sarkozysta" della fortezza Europa.

Pubblicato il 17 Gennaio 2011

Le prime reazioni della Turchia alla notizia che la Grecia vuole costruire un muro lungo parte della frontiera comune sono state estremamente prudenti e discrete. Ma questa decisione non riguarda solo la politica interna e la sovranità della Grecia. La realtà è che la barriera che sarà costruita lungo il fiume Maritsa [Meriç in turco], muro o recinto di filo spinato che sia, andrà inevitabilmente a danneggiare l'immagine internazionale della Turchia.

La barriera che corre lungo la frontiera meridionale degli Stati Uniti, a cui le autorità greche dicono di volersi ispirare, non ha portato nessun vantaggio per il Messico. Al contrario ha relegato il paese nella condizione di stato-paria impotente che cerca di esportare i propri problemi economici e sociali dall'altra parte della frontiera. I palestinesi, umiliati dalle mura erette ai confini con Israele ed Egitto, sono condannati a vivere in una prigione a cielo aperto.

Il fiume Maritsa non delimita soltanto la frontiera con la Grecia, ma anche quella con l'Unione europea. Innalzare una barriera simile equivale a mettere tra noi e l'Ue ostacoli insuperabili che rafforzano il concetto della zona Schengen, simbolo concreto di un accesso limitato allo spazio europeo. Oltre alle difficoltà di ottenere un visto, ora tra noi e l'Unione si aggiunge un ostacolo di natura fisica. Il muro non è solo un problema della Grecia. È anche un nostro problema.

Purtroppo la barriera segnerà la vittoria della visione sarkozista delle frontiere dell'Europa, la stessa che il Consiglio di riflessione presieduto dall'ex primo ministro spagnolo Felipe González aveva invece sconfessato. In un rapporto del maggio 2010 il Consiglio precisava che sono "i valori a costituire i limiti dell'Unione europea" – non la geografia, come pretende il presidente francese. Il messaggio del muro è che la frontiera dell'Europa corre lungo una riva della Maritsa. (traduzione di Andrea Sparacino)

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