"Il popolo ha scelto", titola Timpul all'indomani del referendum con cui i moldavi si sono pronunciati sull'elezione a suffragio universale diretta del presidente della Repubblica. La consultazione si è risolta con un nulla di fatto, spiega il giornale: soltanto il 29 per cento dei 2,5 milioni di aventi diritto si sono recati alle urne, e non è stato quindi raggiunto il quorum del 33 per cento necessario per la validità del referendum. La riforma costituzionale, la prima di questo tipo in vent'anni di sovranità indipendente, era stata voluta dall'Alleanza per l'integrazione europea (al potere) per mettere fine alla crisi politica che dura da un anno a questa parte e ha visto quattro tentativi abortiti da parte del Parlamento di eleggere il successore del comunista Vladimir Voronin, dimessosi nel settembre 2009. Il paese si prepara intanto allo scioglimento della camera e alle elezioni anticipate, legislative e presidenziali.
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