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"Re Umberto", titola L'Espresso dopo il successo della Lega Nord di Umberto Bossi alle regionali del 29 marzo, in cui ha conquistato le regioni chiave di Piemonte e Veneto e ha quasi raggiunto il Pdl di Berlusconi come primo partito nell'Italia del nord. Ora è arrivato il momento di passare all'incasso: Bossi esige per sé la simbolica poltrona di sindaco di Milano, mentre il neoeletto governatore del Veneto Luca Zaia torna a parlare di federalismo, storica rivendicazione del partito ex-secessionista, e chiede subito per il nord "autonomia, come la Catalunya in Spagna e la Baviera in Germania".
Ma la Lega ha già messo in chiaro che nelle "sue" regioni farà comunque a modo suo. Nel giorno stesso in cui inizia la distribuzione in Italia della pillola abortiva Ru486, i neogovernatori leghisti hanno dichiarato che faranno tutto il possibile per impedirne la somministrazione, riferisce Repubblica. Il governo si limita a sostenere che l'impiego della Ru486 sarà limitato agli ospedali, ma sulla pillola sembra costretto a "sdebitarsi" con la chiesa che ne aveva fatto una delle condizioni per il suo cruciale appoggio alle regionali.
