A ventitré anni di distanza da quando Jacques Chirac si chiedeva se la temibile “massaia” Margaret Thatcher volesse le sue “palle su un vassoio d’argento”, gli organi riproduttivi maschili sono nuovamente entrati nei rapporti franco-britannici con i poco lusinghieri commenti del sottosegretario francese per gli Affari europei Pierre Lellouche. Secondo quanto riporta il Guardian, infatti, Lellouche ritiene che l’euroscetticismo dei conservatori britannici sia “castrante” nei confronti della posizione della Gran Bretagna nella Ue, e ha definito “autistico” l’approccio di David Cameron all’Unione. I commenti del ministro giungono mentre David Cameron, sull’onda della ratifica del trattato di Lisbona, ha prospettato la futura posizione dell’Ue promettendo che un futuro governo conservatore “cercherà di rafforzare la sovranità britannica e di riprendersi la sovranità su società e occupazione”. L’ex consigliere del presidente francese Chirac ha commentato: “È triste constatare come la Gran Bretagna, così importante in Europa, voglia tagliarsi fuori dal resto dell’Unione e sparire dallo scenario internazionale”. Alla Bbc William Hague, segretario agli esteri del governo ombra conservatore, ha difeso la posizione del suo partito: “Non credo che la troverete simile alla descrizione di Parigi o di altre capitali europee”.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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