A 70 giorni dall'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, il 15 gennaio il Parlamento britannico ha respinto l'accordo sulla Brexit negoziato tra il governo britannico e l'UE netta maggioranza di 430 voti contrari e 202 favorevoli. Il giorno dopo, il partito laburista dell'opposizione non è riuscito a far approvare la sua mozione di censura.

La prima ministra Theresa May deve ora presentare un "Piano B" entro il 21 gennaio. Alcune opzioni sono sul tavolo, mentre il tempo stringe: negoziare un nuovo accordo con l'UE; revocare il processo formale di uscita; indire elezioni anticipate; convocare un secondo referendum o prepararsi per una "Brexit dura".

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

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