“Libero scambio: un via libera benefico”, scrive Le Monde nel suo editoriale dopo che Barack Obama e i leader europei hanno trovato un accordo per cominciare a lavorare su un accordo bilaterale in occasione del vertice del G8 del 17 e 18 giugno in Irlanda del Nord.
Il riavvicinamento commerciale tra le due sponde dell’Atlantico “è una buona notizia” dopo vent’anni di tentativi infruttuosi, spiega il quotidiano parigino pur sottolineando che
la partita non è ancora vinta. Le discussioni dovranno durare almeno due anni, considerando il numero dei contenziosi: regolamento finanziario, protezione dei dati personali sullo sfondo dello scandalo Prism, ogm, carne agli ormoni…
La prudenza è d’obbligo e i passi avanti non devono essere considerati come risultati acquisiti. La Francia, a forza di insistere, ha ottenuto il 14 giugno l’esclusione del settore audiovisivo dai negoziati, ma secondo Le Monde c’è una “considerevole sfumatura”:
Karel De Gucht, il commissario al commercio che condurrà il negoziato sul versante europeo, assicura che l’esclusione dell’audiovisivo è soltanto “provvisoria”, e dubita che l’amministrazione Obama farà un passo indietro negli altri ambiti in cui gli europei chiedono concessioni: i mercati pubblici, le etichette con la provenienza degli alimenti e i trasporti.
Secondo la Tageszeitung si può comunque parlare di una vittoria. “Per il momento il cinema resta protetto, la Francia conserva il diritto a sovvenzionare la sua produzione cinematografica per difenderla dagli studios di Hollywood”, sottolinea il quotidiano tedesco.
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