I commenti indignati sono partiti ancora prima che il portavoce del governo greco finisse di leggere il comunicato in cui annunciava che i monumenti della nazione sarebbero stati sfruttati commercialmente. L'acropoli ospiterà le riprese di film d'azione e di pubblicità: l'agorà di Atene, culla del parlamentarismo, aprirà le porte a sfilate di moda e alle acrobazie degli stunt. Il Ceramico, la necropoli di tremila anni fa, farà da cornice a spot televisivi. Questo può essere il destino del patrimonio archeologico ai tempi della crisi finanziaria europea.
Il probabile naufragio della Grecia ha fatto della culla della cultura e della democrazia europea una puttana disposta a tutto. È vero che l'incapacità del paese nel gestire il suo patrimonio artistico non è un fatto recente: durante i preparativi delle Olimpiadi del 2004, famosi siti come Maratona sono stati sistemati alla buona per accogliere gare o dubbie riproduzioni di monumenti antichi andati perduti.
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