Minsk, 29 giugno. Due oppositori del regime arrestati per aver partecipato a una manifestazione.

Applausi per il dittatore

Alle celebrazioni per l'indipendenza bielorussa del 3 luglio chi batterà le mani al presidente Lukashenka rischia di finire in galera. Perché il regime sa bene che l'ultima arma rimasta ai dissidenti è la più pericolosa: l'ironia.

Pubblicato il 1 Luglio 2011 alle 14:36
Minsk, 29 giugno. Due oppositori del regime arrestati per aver partecipato a una manifestazione.

Aleksandr Lukashenko, padrone della Bielorussia, sarà pure un rude contadino illetterato, ma capisce l´ironia e sa quanto possa far male ai potenti. E così ha deciso un provvedimento che lo piazza di diritto nella galleria dei despoti senza pudore. Domenica prossima, alle celebrazioni per la Festa dell'Indipendenza, chiunque si azzardasse ad applaudire il discorso del leader o le truppe in parata o, peggio ancora gli agenti dei servizi segreti che qui ancora si fregiano della famigerata sigla di Kgb, sarà arrestato. "Gli applausi saranno consentiti soltanto al passaggio dei veterani e dei reduci di guerra. In tutti gli altri casi interverremo", riassume il vicequestore Igor Essiev che pregusta altre retate mentre scruta sospettoso la passeggiata sulla piazza Oktiabravskaja.

Essiev e i suoi agenti, manette e manganelli in bella vista, hanno l´aria di non fidarsi di nessuno. Ricambiano ostili gli sguardi dei passanti, chiedono a casaccio i documenti ai giovani, alle anziane signore con la borsa della spesa. Non lo ammettono ma aggiungerebbero volentieri al divieto di applauso anche quello di un´altra cosa che comincia a innervosire il regime: il sorriso. Perché i sorrisi e gli applausi sono diventate le sole armi rimaste ai bielorussi per contestare in qualche modo il governo e la sua piega sempre più autoritaria inaugurata la sera del 20 dicembre al termine delle elezioni presidenziali che nessun osservatore internazionale ha voluto avallare come legittime e regolari. L'intero articolo sul sito Dirittiglobali.it.

Economia

La crisi stritola l'ultimo tiranno d'Europa

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Per il momento il regime di Aliaksandr Lukashenka è riuscito a soffocare l'opposizione, ma fatica a contenere gli effetti della crisi che colpisce il paese e alimenta il malcontento della gente. E così, scrive El País "le difficoltà economiche sono diventate una seria minaccia per il regime di Minsk". Mentre l'Ue impone dure sanzioni contro il dittatore bielorusso e il suo entourage, pur mantenendo la Bielorussia all'interno del progetto del Partenariato orientale, Minsk cerca in ogni modo di tranquillizzare l'opinione pubblica aumentando salari. Ma la popolazione utilizza la maggior parte dei rubli bielorussi che guadagna per acquistare beni d'importazione o valuta estera. Tutto ciò ha provocato una crescita esponenziale dei prezzi e una svalutazione della moneta nazionale di circa la metà del valore. L'euro è attualmente scambiato a 7.200 rubli (a dicembre ne bastavano 4.000) e a più di 8.500 sul fiorente mercato nero. "Nei supermercati, solitamente ben forniti, le scorte si stanno esaurendo e si trovano soprattutto prodotti nazionali. Negli uffici dei cambiavalute non c'è più moneta straniera. I piccoli imprenditori chiudono le aziende perché non possono più importare i materiali e sono obbligati a mantenere i prezzi bassi. Le riserve d'oro della Bielorussia sono calate del 28,6 per cento da gennaio, mentre il debito esterno ha superato i 31 miliardi di dollari, spiega l'economista Boris Zheliba. Secondo Zheliba, per stabilizzare l'economia, sono necessari tra i 10 e i 12 miliardi di euro. Lukashenka li sta cercando disperatamente. Se riuscirà a mantenere a galla le grandi imprese nazionali", racconta al quotidiano spagnolo il giornalista Alexandre Alesin, "allora potrà evitare il cataclisma. Ma se gli operai scenderanno in piazza non ci saranno servizi di sicurezza o apparati repressivi che tengono".

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento