Col suo proverbiale tempismo, il Cavaliere ha scelto il palcoscenico della commemorazione dei settantt'anni dallo scoppio del secondo conflitto mondiale a Danzica per dichiarare guerra all'Europa. Già irritato dalla richiesta di informazioni da parte di Bruxelles sul respingimento di 75 migranti nel canale di Sicilia e dal risalto che ha trovato sulla stampa italiana ed europea, Berlusconi è esploso per una battuta del premier polacco Donald Tusk sulla sua fama di latin lover. "Non daremo più il nostro voto, bloccando il funzionamento dell'Ue, e chiederemo il dimissionamento dei commissari", ha minacciato, a meno che l'Unione non impedisca una buona volta ai suoi portavoce di criticarlo.
A Bruxelles, dopo la sorpresa iniziale, si è cercato di minimizzare, tranne il leader del Pse Martin Schulz che ha chiesto alla Commissione di reagire. La Stampa ricorda che non è la prima volta che Berlusconi attacca l'Europa, ma non era mai arrivato a tanto. "Il presidente comunicatore non ama la comunicazione, il dibattito pubblico italiano si avvita sempre più in una spirale avvelenata e insensata", commenta. Applaude invece il Giornale del premier: "Il Berlusconi di Danzica va letto alla luce della sua storia. Ogni volta che ha sconvolto il luogo comune ha ritrovato vitalità nella dissacrazione e nella rottura dei codici tradizionali".
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