Affermazione da verificare: BlackRock offre ai suoi clienti globali prodotti di investimento sostenibili che, in quanto tali, dovrebbero escludere combustibili fossili.
Contesto: Solo nel primo trimestre del 2025, il più grande gestore patrimoniale al mondo ha investito 3 miliardi di dollari in società operanti nel settore dei combustibili fossili attraverso i propri fondi definiti sostenibili. Li promuove con un linguaggio potenzialmente fuorviante e suscettibile di lasciar credere agli investitori poco attenti che tali prodotti escludano le energie fossili.
Nel 2016 Larry Fink, amministratore delegato della società di investimenti BlackRock, non aveva dubbi sull’importanza delle questioni ambientali, sociali e di governance (anche dette “ESG”): “Nel lungo periodo, le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) – dal cambiamento climatico alla diversità fino all’efficacia dei consigli di amministrazione – hanno impatti finanziari reali e quantificabili”, scriveva nella lettera sulla governance aziendale del 2016.
Con il tempo, l’ad della più grande società di gestione patrimoniale al mondo ha cambiato opinione: “Il motivo per cui ho fatto marcia indietro sull’uso del termine ESG è che significa qualcosa di diverso per ciascuno. È così indefinito da essere ormai diventato ineffabile”, Fink dichiarava nel 2023, quando era ospite del podcast Free Expression. Nello stesso podcast, aveva precisato: “Se vuoi investire negli idrocarburi, selezioneremo per te le migliori aziende del settore a livello mondiale. Se invece vuoi un portafoglio più decarbonizzato, cercheremo di costruire il miglior portafoglio economico possibile per raggiungere il tuo obiettivo finanziario”. Nel primo trimestre 2025 BlackRock ha investito 3 miliardi di dollari in società fossili tramite i suoi fondi definiti come sostenibili.
BlackRock gestisce 11.600 miliardi di dollari e negli ultimi anni ha cambiato drasticamente le sue politiche ESG e sugli investimenti sostenibili. Nella lettera ai clienti del 2020, BlackRock usando 26 volte il termine ESG scriveva:
“Crediamo che la sostenibilità debba diventare il nostro nuovo standard per investire”.
Poi ha promesso di creare un’offerta “che consenta ai clienti di investire in aziende con i più alti punteggi ESG, includendo i nostri criteri di esclusione più estesi, compreso uno per i combustibili fossili”.
Gli articoli dei media internazionali pronti a diffondere questi impegni non sono mancati. La rivista specializzata UK Investor nel gennaio 2020 titolava: “BlackRock si concentrerà su ESG e cambiamenti climatici nel 2020”. CNBC scriveva: “BlackRock, gestore patrimoniale da settemila miliardi di dollari, mette il cambiamento climatico al centro della sua strategia di investimento per il 2021”. Poi ESG Today con un riferimento al poker: “BlackRock punta tutto sulla sostenibilità: perché è importante?”
Rimanendo in ambito di poker, BlackRock stava bluffando? Nella lettera del 2025, non c’è alcun riferimento a sostenibilità, ESG o all’Accordo di Parigi sul clima, e BlackRock ha lasciato la Net Zero Asset Managers, un'iniziativa globale lanciata nel 2020 che riuniva i gestori patrimoniali impegnati a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050. Dopo l’uscita di grandi gestori come BlackRock e JP Morgan Net Zero Asset Managers ha sospeso le sue attività.
Glossario |
Il Regolamento europeo relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (detto SFDR) introduce due categorie di investimenti verdi: quelli che si limitano a promuovere “caratteristiche ambientali e/o sociali” (articolo 8) , detti in gergo “verde chiaro” , e quelli che invece devono essere propriamente “sostenibili” (articolo 9), noti come “verde scuro”. In entrambi i casi dovranno essere fornite al consumatore/investitore alcune informazioni aggiuntive, ovvero: 1) informazioni su come tali caratteristiche sono rispettate e 2) Se viene indicato un indice di riferimento, la spiegazione di come tale indice sia coerente con le caratteristiche pubblicizzate. Mentre i gestori patrimoniali possono definire in modo autonomo i criteri in base ai quali considerano che un fondo promuova “caratteristiche ambientali e/o sociali” i fondi “articolo 9” devono rispondere a criteri più stringenti in materia di energie rinnovabili, emissioni di gas a effetto, ecc. Tuttavia, facendo leva sulle ambiguità semantiche, alcuni gestori decidono comunque di vendere come investimenti “sostenibili e responsabili” (verde scuro) dei fondi che di fatto non rientrano nell'articolo 9, bensi nell’articolo 8. |
Nonostante questa parabola ESG, BlackRock continua ad offrire ai suoi clienti prodotti che investono nell’industria fossile sotto promesse “ESG” e di sostenibilità.
Gli investimenti sostenibili di BlackRock nel fossile
Dal 2023 al 2025 tramite i suoi fondi ESG BlackRock ha investito in media 2.3 miliardi di dollari nell’industria fossile. I fondi verdi che abbiamo inizialmente identificato sono quelli che fanno riferimento al Regolamento UE sulla Finanza Sostenibile (SFDR), entrato in vigore nel 2021. Gli articoli 8 e 9 del SFDR riguardano rispettivamente la promozione di obiettivi “ambientali o sociali” e gli “investimenti sostenibili”.
Considerando poi i fondi fuori dalle categorie del regolamento SFDR, gli investimenti di BlackRock promossi come “ESG”, “Sostenibili” o di “transizione” in mercati in cui la finanza sostenibile non è regolamentata, arrivano a 1,8 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2025. Il fatto che la finanza sostenibile sia quasi del tutto deregolamentata in paesi come gli Stati Uniti, permette a BlackRock di utilizzare nomi più arditi mentre investe nel fossile. Alcuni esempi sono lo “iShares ESG Aware”, “iShares Global Clean Energy”, e un “BlackRock Sustainable Advantage”.
ITra questi, un investitore statunitense potrebbe trovarsi davanti ad un fondo BlackRock “Carbon Transition Readiness” che investe più di dieci milioni di dollari in società fossili tra cui Eni, BP, Equinor, Shell, TotalEnergies. Oppure un altro fondo, “Climate Conscious and Transition” che investe 65 milioni di dollari in Chevron, ConocoPhillips, EOG, Exxon e Occidental Petroleum.
Tra le società fossili in cui BlackRock investe tramite i suoi fondi cosiddetti verdi ci sono TotalEnergies, Shell, Equinor, Chevron, Eni, Repsol, cosiddette “carbon majors” – forti emettitori di gas a effetto serra responsabili del riscaldamento globale – che, come abbiamo dimostrato nel precedente articolo di questa serie, non sono attualmente in linea con l’Accordo di Parigi.
BlackRock parrebbe non rispettare i propri criteri di esclusione delle major fossili
Contrariamente a quanto dichiarato da Larry Fink nel podcast del Wall Street Journal, il nostro fact-checking rivela che oltre 20 fondi classificati come Articolo 8 o 9 (le categorie di fondi “verdi” secondo la regolamentazione europea sulla finanza sostenibile) e che contengono nei loro prospetti degli impegni ESG, decarbonizzazione o anche di esclusione di investimenti nel fossile investono proprio in aziende petrolifere.
Il fondo iShares MSCI Europe Screened UCITS ETF nelle prime righe di descrizione dice in maniera esplicita di escludere l’esposizione a “estrazione di combustibili fossili”. Un cliente di BlackRock non sufficientemente esperto per interpretare le frasi contraddittorie che si accavallano nella documentazione, si aspetterebbe quindi in buona fede che ne vengano escluse aziende come Shell, TotalEnergies ed Eni.

Continuando a leggere l’informativa sulla sostenibilità emerge che il fondo è a gestione passiva e punta a promuovere le caratteristiche ambientali e sociali replicando l'andamento dell'indice MSCI Europe Screened. I criteri di esclusione sono quindi quelli del fornitore dell’indice, in questo caso MSCI, uno dei più grandi fornitori di servizi finanziari al mondo.
L’investitore che voglia conoscere i criteri di esclusione di MSCI dovrà entrare sul sito del fornitore e aprire il documento che spiega la metodologia “ESG” utilizzata per la creazione dell’indice. Nella lista di fattori ambientali presi in considerazione in effetti si dichiara che petrolio e gas sono elementi di esclusione. Bisogna poi entrare nella metodologia specifica dell’indice per capire quali aziende vengano effettivamente escluse e qui emerge che le esclusioni non riguardano l’industria fossile in generale: sono infatti escluse le aziende delle quali almeno il 5% dei ricavi proviene dallo sfruttamento di carbone, petrolio e gas non convenzionali, olio di palma o produzione di petrolio e gas artico, e quelle non conformi ai principi del Global Compact ONU (una carta che detta gli impegni di sostenibilità che si assumono volontariamente le aziende). Petrolio e gas non convenzionali sono risorse estratte con tecniche complesse (es. fracking, sabbie bituminose), diverse dai tradizionali pozzi onshore/offshore che dominano la produzione globale.
L’indice in questione dunque non esclude l’estrazione di combustibili fossili nel complesso, ma solo alcuni casi molto specifici ed è per questo che BlackRock è in grado di dichiarare nelle prime righe del prospetto di escludere l’estrazione di combustibili fossili, salvo poi correggere il tiro nei documenti sulla sostenibilità delegando la responsabilità dei criteri a MSCI: “Questo Fondo mira a conseguire le caratteristiche ambientali e sociali che promuove replicando l'andamento dell'MSCI Europe Screened Index, il suo Indice di riferimento, che incorpora i criteri di selezione ESG del fornitore dell'indice” (BlackRock per ulteriori informazioni indica una pagina metodologica di MSCI che una volta cliccata presenta un Errore 404).
Questo, come molti altri indici che abbiamo passato in rassegna, dichiara di escludere aziende impegnate nell’estrazione fossile salvo poi specificare che l’esclusione riguarda solo aziende che ottengono ricavi da estrazione di sabbie bituminose o riserve artiche, e cioè le cosiddette “estrazioni non convenzionali”.
Eppure molte delle società in cui i fondi investono operano anche con tali attività, poiché, come rivela l’analisi della regolamentazione e delle schede informative, è spesso concesso un margine di libertà per investire in “altri investimenti” anche in fondi che, legalmente, rimangono “sostenibili”.
Nell’informativa sulla sostenibilità BlackRock sembra poi fornire informazioni confusionarie, che potrebbero generare perplessità anche presso il cliente più attento: “Questo Fondo promuove caratteristiche ambientali o sociali, ma non ha come obiettivo investimenti sostenibili”. Un’affermazione che sembra in conflitto con la descrizione dell’investimento, in cui dichiara invece di avere “un approccio significativo” all’investimento sostenibile.
Per tutelarsi ulteriormente, BlackRock dichiara che i parametri di sostenibilità “non modificano l'obiettivo di investimento di un fondo né limitano l'universo di investimento dello stesso, e non vi è alcuna indicazione che un fondo adotti strategie di investimento incentrate su fattori ESG, di impatto, o su criteri di esclusione”. Di fatto la società d’investimento smentisce da sola la propria promessa di esclusione delle energie fossili.
Questi fondi formalmente verdi nel primo trimestre 2025 totalizzano investimenti nel fossile per più di un miliardo di dollari.
Passando in rassegna il risultato delle nostre ricerche, Nicolas Koch, dell’ong Sustainable Finance Observatory, commenta: “Non possiamo aspettarci che i clienti leggano tutte le informazioni ed è prevedibile che la maggior parte di loro venga facilmente fuorviata dalle menzioni secondo cui alcune attività siano completamente escluse, mentre in realtà non lo sono. Tuttavia, l’SFDR rappresenta una grande vittoria in termini di trasparenza sotto questo aspetto e dovrebbe fornire le informazioni necessarie all’intermediario, ad esempio il consulente finanziario, che grazie all’SFDR potrebbe facilmente escludere questo fondo”.
BlackRock detiene azioni fossili per un totale di 850 milioni di dollari in fondi “verdi” che dichiarano di escludere dai portafogli l’estrazione di fonti di energia fossili. Le prime righe dei prospetti, oltre ai criteri di esclusione dichiarano che gli investimenti sono progettati per ridurre l’impatto carbonico. Nell’agosto 2024 l’Autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), ha adottato linee guida più severe sull’uso di parole legata alla sostenibilità nei nomi dei fondi, vietando l’uso di etichette come “green”, “Esg” o “sostenibile” per i fondi con investimenti rilevanti nei combustibili fossili, entrate in vigore questo 21 maggio.
Prima di questa data il fondo iShares MSCI Europe Screened UCITS ETF conteneva nel suo nome il termine “ESG” e investiva 177 milioni di dollari nel fossile. Oggi investe 156 milioni in Shell, TotalEnergies, Eni, Equinor, EQT, Aker, OMV e scrive nella descrizione che l’investimento è ideato per investitori “che desiderano escludere aree di attività controverse e ridurre l'intensità di carbonio”.
Nel primo trimestre 2025 il fondo “iShares MSCI EMU ESG Enhanced CTB UCITS ETF”investiva 160 milioni di dollari in attività fossili e contiene l’etichetta CTB, acronimo per Carbon Transition Benchmark, ovvero dovrebbe promuovere degli standard di decarbonizzazione. Secondo le nuove linee guida dell’ESMA, BlackRock è tenuta a dimostrare nell’informativa sulla sostenibilità in che modo gli investimenti siano “su un percorso chiaro e misurabile verso la transizione sociale o ambientale”.
Nelle informative sulla sostenibilità BlackRock dichiara di non utilizzare il cosiddetto “engagement” con le aziende. Il termine definisce l’interazione tra gli asset manager e le aziende in cui detengono partecipazioni azionarie attraverso fondi “verdi” con l'obiettivo di influenzare positivamente le loro politiche di sostenibilità ambientale, sociale, di governance e di transizione. Secondo un rapporto della piattaforma sulla finanza sostenibile della commissione europea, l’engagement può avere impatti positivi nelle aziende, che andrebbero misurati e condivisi con i clienti. BlackRock adotta una strategia differente e, stando alle informative, “non effettua direttamente attività di engagement con le società, puntando piuttosto alla qualità dei dati ESG (si impegna a dialogare direttamente con i fornitori di dati e di indici per assicurare una migliore analisi e stabilità delle metriche ESG)”.
“Questo non è un buon modo per generare impatto e offrire un portafoglio di investimenti più decarbonizzato”, afferma Nicolas Koch. L’ultimo rapporto di Shared Action ha rivelato che BlackRock ha ridotto il proprio sostegno alle risoluzioni ESG nelle assemblee degli azionisti fino a quasi lo zero per cento, e il suo impegno in materia di sostenibilità non è stato sufficiente per essere considerato credibile. “Pertanto, per ogni investitore retail orientato all’impatto che ha acquistato ETF ESG di iShares in passato o sta considerando di acquistarli in futuro, c’è una chiara raccomandazione: evitare questi prodotti e spostarsi verso fondi che esercitano un’attività di dialogo con le aziende credibile”, prosegue Koch.
“C'è un enorme punto interrogativo sulle dichiarazioni d'impatto. Si tratta di un'altra categoria di potenziale ‘transition-washing’, afferma Robert Clarke, esperto di Client Earth, un'organizzazione legale e ambientalista senza scopo di lucro. "Molti fondi sono stati ribattezzati da 'ESG' o 'sostenibili' a ‘fondi di transizione’, evidenziando un sottoinsieme di fondi che puntano a strategie di transizione. Ma il problema qui è: cosa succede se un fondo viene definito fondo di transizione ma gli investimenti non sono coerenti? Un esempio di questo, a nostro avviso, sarebbe il continuo investimento nell'espansione dei combustibili fossili, che è semplicemente incompatibile con la transizione".
A oggi, nessuna delle grandi società fossili, tra cui quelle in cui investono i fondi verdi di BlackRock, sembra presentare piani di transizione coerenti con gli obiettivi climatici internazionali. Anzi, molte sembrano aver annacquato le proprie strategie climatiche nell’ultimo anno, come denuncia un rapporto del think-tank sull’impatto della finanza sul cambiamento climatico Carbon Tracker pubblicato nell’aprile 2025.
Secondo gli esperti, affinché gli investimenti “sostenibili” abbiano un impatto, il coinvolgimento con le aziende (engagement) e il voto in sede di assemblea degli azionisti sono i meccanismi più efficaci. Un recente rapporto dell’Osservatorio sulla finanza sostenibile mostra che il 51 per cento degli investitori europei vuole avere un impatto con i propri investimenti.
Abbiamo chiesto all’ESMA se ritiene che le dichiarazioni di BlackRock sulla sostenibilità siano contraddittorie. “L'autorità [nazionale] di vigilanza del fondo collegato dovrà stabilire se intende indagare se l'informativa possa essere poco chiara, scorretta o fuorviante per gli investitori” ha dichiarato un portavoce.
“BlackRock opera in uno dei settori più regolamentati al mondo e i nostri fondi, i loro prospetti informativi e i documenti di supporto sono conformi a tutte le normative applicabili”, ha dichiarato un portavoce di BlackRock, aggiungendo: “Per la nostra gamma sostenibile, questo include le normative che regolano gli investimenti sostenibili. Le partecipazioni degli ETF iShares sono pubblicate quotidianamente per offrire agli investitori la massima trasparenza sulla destinazione dei loro investimenti, mentre la nostra gamma di fondi sostenibili di primo piano offre un ampio spettro di esposizioni che consentono ai nostri clienti di scegliere come raggiungere i propri obiettivi di investimento individuali”.
BlackRock è stata denunciata da Client Earth per greenwashing
L’incoerenza tra i nomi dei fondi “sostenibili” e gli investimenti nel fossile era stata denunciata da Client Earth nell’ottobre 2024.
L’organizzazione ambientalista ha presentato un reclamo legale all'autorità di vigilanza finanziaria francese, l’AMF, contestando l’etichettatura da parte di BlackRock di alcuni fondi d'investimento venduti al pubblico come “sostenibili”. Si tratta di fondi come il BSF Systematic Sustainable Global Equity Fund. Client Earth contestava il fatto che nonostante l’utilizzo di parole come “sustainable”, questi fondi avessero investito un miliardo di euro nel settore dei combustibili fossili, ingannando così i clienti.
Nel reclamo Client Earth sosteneva che questo tipo di etichettatura trae in inganno i consumatori e potrebbe violare le norme finanziarie dell’Ue. "Esistono regole che richiedono che le comunicazioni siano corrette, chiare e non fuorvianti”, conclude Robert Clarke: “Dovrebbe essere competenza delle autorità di regolamentazione [del paese] in cui i fondi sono commercializzati intervenire per combattere il greenwashing, non solo nei nomi dei fondi ma anche nei prospetti, al fine di proteggere il proprio settore di investimento, ma al momento le autorità nazionali non riescono a prendere provvedimenti". In seguito al reclamo, BlackRock ha cambiato i nomi o i criteri di esclusione di diversi fondi.
🤝 Questo articolo è pubblicato in collaborazione con IrpiMedia; fa parte dell'inchiesta di Voxeurop sulla finanza verde ed è stato realizzato con il sostegno dell'European Media Information Fund (EMIF). La responsabilità dei contenuti sostenuti dall'European Media and Information Fund è esclusivamente degli autori e non riflette necessariamente le posizioni dell'EMIF e dei suoi partner, la Fondazione Calouste Gulbenkian e l'Istituto Universitario Europeo.

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