Chi sta meglio dei commissari?

Bruxelles è spesso considerata un ospizio per politici in disgrazia, ma la realtà è ben diversa: stipendi dorati, benefici di ogni tipo e un futuro assicurato nei consigli d'amministrazione delle aziende più prestigiose.

Pubblicato il 6 Ottobre 2010 alle 07:50

"Hast du einen Opa, schick ihn nach Europa" – "Sei ha un nonno, mandalo in Europa", si dice per prendere in giro i perdenti della politica che spesso terminano la loro carriera nell'oblio di Bruxelles. Nessuno si interessa a loro. I microfoni e le telecamere si spengono quando si presentano sul palco, poveri sorrisi grigi dimenticati in una città triste e umida.

In realtà è l'esatto contrario. Solo i principi vivono meglio dei commissari europei. Perché questi ultimi – se vogliono – possono esercitare un'influenza maggiore di qualunque ministro. E da un punto di vista finanziario sono trattati sicuramente meglio della maggior parte dei loro compagni di partito, che li hanno cacciati dalla mangiatoia nazionale per spedirli in Europa. In confronto agli standard di Bruxelles gli stipendi dei loro colleghi fanno ridere.

Quello del commissario europeo è un lavoro meraviglioso: una vita lussuosa con autista, segretari personali, portavoce e molti altri collaboratori. Senza dimenticare l'aspetto economico. E quando il loro mandato termina è ancora meglio: è in questo momento infatti che arrivano le generose indennità transitorie e le pensioni d'oro. I richiami al rigore e i progetti di alzare l'età pensionistica a 70 anni che fanno tremare tutto il continente non valgono per Bruxelles. Qui scorrono fiumi di denaro: le casse ne sono letteralmente piene. Perché allora non attingervi?

E a quanto pare negli uffici del palazzo Berlaymont, sulla rotonda Schuman, nel pieno centro dell'eurocrazia di Bruxelles, tutti attingono generosamente. L'ultimo degli interpreti esordisce con 4.190 euro al mese. Per gli alti funzionari si arriva facilmente a 16mila euro mensili. A questo si aggiungono i contributi per la residenza all'estero, per la famiglia, per i figli, per la loro istruzione e per le baby-sitter. I figli vanno in scuole europee private, finanziate dai contribuenti europei per un totale di circa 100 milioni di euro all'anno.

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Per i grandi responsabili politici lo stipendio è naturalmente un po' più alto: un commissario europeo riceve 19.910 euro come base. Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, percepisce 304mila euro annui. La maggior parte degli alti responsabili europei riceve inoltre un'indennità di residenza. Il nuovo alto rappresentante per la politica estera, l'inglese Catherine Ashton, prende circa 323mila euro all'anno. E a questa cifra bisogna aggiungere le integrazioni per la sua vita privata e per le spese di rappresentanza. Di fatto questa lady laburista supera di gran lunga Angela Merkel o Hillary Clinton. Nonostante ciò spesso rientra a Londra già il giovedì per vedere i suoi figli.

Futuro garantito

Bisogna riconoscere però che i commissari non sono nominati a vita: di solito sono sostituiti dopo uno o due mandati di cinque anni. Tuttavia non si ritrovano subito sul lastrico, perché ricevono ancora tra il 40 e il 65 per cento del loro stipendio di base, ovvero circa 10mila euro al mese, per una durata di tre anni, per aiutarli a "gestire la transizione verso il mercato del lavoro". Peraltro non sembrano avere grandi difficoltà a riconvertirsi.

Vediamo come è andata ad alcuni di loro:

- L'ex commissario europeo all'industria Günther Verheugen è stato assunto da una banca inglese, da un gruppo di banche tedesche, da un gruppo economico turco e da un'agenzia statunitense di relazioni pubbliche a Bruxelles. Senza dimenticare l'agenzia di consulenza che ha fondato insieme al suo ex capo di gabinetto.

- L'ex commissario agli esteri Benita Ferrero-Waldner è titolare di un importante posto in una compagnia assicurativa tedesca e in un'impresa spagnola del settore dell'energia.

- L'ex commissario al mercato interno Charlie McCreevy è atterrato alla compagnia aerea Ryanair.

- L'ex commissario alla protezione dei consumatori, Meglena Kuneva, è stata calorosamente accolta da una banca francese.

Almeno 15 ex commissari francesi ricevono ancora le loro indennità transitorie anche se da molto tempo hanno trovato un lavoro. Un'indennità che spetta loro di diritto.

Il generoso sistema di assistenza sociale per gli ex commissari europei e gli altri alti responsabili delle istituzioni europee è naturalmente all'altezza degli stipendi. Dopo 16 anni al servizio dell'Europa, i funzionari raggiungono il tetto massimo con il 70 per cento del loro stipendio. Per la maggior parte dei funzionari di livello superiore questo rappresenta una pensione di oltre 10mila euro al mese. Al contrario, un dirigente tedesco con uno alto stipendio può pagare per tutta la vita il massimo dei contributi e non ricevere nulla in cambio. Il principio è tutto qui: alcuni hanno il compito di fare le regole, altri quello di rispettarle. (traduzione di Andrea De Ritis)

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