Cinque miliardi per le rivoluzioni arabe

Pubblicato il 26 Maggio 2011 alle 11:05

Nel quadro della politica di vicinato "l'Ue subordina gli aiuti ai paesi arabi alla democrazia", titola El País. Il 25 maggio l'Alta rappresentante per la politica estera Catherine Ashton e il commissario alla politica di vicinato Stefan Fülle hanno presentato la nuova strategia nei confronti dei 16 paesi più vicini all'Unione, sia sul versante meridionale che su quello orientale. Dei sette miliardi di euro messi sul tavolo per il periodo che va da oggi al 2013, cinque andranno ai paesi del sud del Mediterraneo.

Finora in paesi come Egitto e Tunisia, ricorda El País, "la strategia dell'Unione europea era basata sul principio 'sicurezza contro milioni di euro'". Da oggi verranno invece seguiti alcuni parametri che permetteranno all'Europa di misurare il grado di democratizzazione dei paesi vicini: elezioni libere, libertà di stampa, indipendenza della giustizia, lotta alla corruzione e controllo democratico delle forze di sicurezza e dell'esercito.

Il quotidiano sottolinea che il piano presentato dal capo della diplomazia europea comprende anche misure per controllare i flussi migratori. Ma "Ashton ha precisato che non stiamo pagando per evitare l'immigrazione".

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