Il funerale di Robert Csorba e di suo figlio a Tatarszentgyörgy, il 3 marzo 2009 (Afp)

Come arginare la violenza contro i rom?

La polizia ungherese non è ancora riuscita a porre fine alle violenze contro i rom a cui sta assistendo il paese. Le indagini sono a un binario morto, nonostante la collaborazione con l'Fbi. L'esempio di Tatarszentgyörgy, piccola città al centro dell'Ungheria.

Pubblicato il 18 Agosto 2009 alle 15:46
Il funerale di Robert Csorba e di suo figlio a Tatarszentgyörgy, il 3 marzo 2009 (Afp)

"Questa città è sotto la sorveglianza dei suoi cittadini", annuncia un segnale all'entrata di Tatarszentgyörgy a tutti i visitatori. Nonostante questo, però, le persone che pattugliano il centro della città non hanno potuto far nulla per salvare la vita di due loro concittadini, un padre e suo figlio di cinque anni, vittime della violenza contro i rom lo scorso 23 febbraio, né per prevenire il verificarsi di ulteriori crimini contro le minoranze. A un primo sguardo, Tatarszentgyörgy fa ancora una buona impressione. Dopo l'ingresso dell'Ungheria nell'Unione europea, molte città e paesi, compreso questo, sono stati attivamente impegnati in attività di restauro, grazie alle sovvenzioni provenienti da Bruxelles.

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I rom, vittime della violenza

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Negli scorsi mesi, l'Ungheria è stato teatro di una serie di violenze senza precedenti nei confronti dei rom. Otto persone sono state uccise in un anno, secondo uno schema analogo a quello di Tatarszentgyörgy. Il Frankfurter Rundschau racconta che dopo avere negato a un lungo l'esistenza di un collegamento tra i vari omicidi, ricevendo l'accusa di parzialità, la polizia ungherese oggi non esclude che dietro i delitti ci siano motivazioni razziste. Intanto, ha mobilitato più di un centinaio di investigatori e ha messo a disposizione la cifra di 370 mila euro per chi potrà essere d'aiuto a identificare i colpevoli. I profilatori americani dell'Fbi cercano il supporto di altri professionisti, sfruttando così un esercito di "ex militari e poliziotti, cacciatori di taglie e membridella legione straniera francese".

Nel frattempo, aumenta la pressione sui 600 mila membri della minoranza rom in Ungheria: indebolita dalla crisi economica, vittime della propaganda di Jobbik e la Guardia ungherese, che martella quotidianamente sulla "criminalità zingara" e propone di negare loro i diritti civili. Secondo il quotidiano tedesco, la propaganda comincia a dare i suoi frutti: "Alcuni sondaggi sostengono che il 50 per cento degli ungheresi crede che i rom siano geneticamente portati a delinquere".

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