Denominazione di dubbia origine

Vino in polverina, formaggio senza latte, prodotti biologici agli Ogm. Tutti conformi alle norme europee. La colpa, denuncia La Stampa, è delle lobby dell'agroalimentare del Nord Europa. I paesi mediterranei, Italia in testa, vogliono che l'Unione sostenga di più l'agricoltura di qualità.

Pubblicato il 28 Maggio 2009 alle 21:13

Per produrre una trentina di bottiglie di "Barolo", basta un "wine kit" - un cubo di cartone contenente cinque buste di polverina – e una ventina di giorni di pazienza. Un'aberrazione alimentare tra le tante ammesse dall'Unione europea e denunciate dalla Coldiretti nel corso di una recente iniziativa a Bruxelles.

La potente associazione di categoria italiana, racconta La Stampa, ha esposto in un albergo della capitale europea diverse di queste aberrazioni per rivelare al pubblico la quantità di prodotti che poco o nulla hanno a che fare con il nome riportato sull'etichetta. Oltre al vino in polvere, si trovano così "vini" fatti con mele, mirtilli e fragole, formaggi senza latte, succhi d'arancia senza arance o polli di dubbia provenienza.

A imporre questi prodotti sono le grandi industrie agroalimentari dei paesi del Nord – Germania, Francia, paesi scandinavi – che hanno una lunga esperienza di lobbismo presso le istituzioni comunitarie e riescono a far prevalere i loro interessi. Ai paesi mediterranei che, come l'Italia, non dispongono di simili risorse né di una cultura politica adeguata, non rimane che sollecitare la vigilanza dei consumatori.

ROMANIA

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Agricoltori indifesi

"Non c'è un solo specialsta in agronomia tra i candidati alle elezioni europee", afferma România libera, che denuncia "la decapitazione dell'agricoltura romena al Parlamento europeo". Un'amara costatazione, commenta il giornale, per un paese che rappresenta la terza superficie agricola dell'Unione, e che infila nelle liste elettorali dei professori, dei meccanici e degli analisti politici, ma nessun agronomo, eccezion fatta per un candidato del partito ungherese Udmr, in trentanovesima posizione sulla sua lista.
"Eppure l'agricoltura ha un'importanza strategica in Europa e le regole in materia le detta Bruxelles, non le capitali nazionali", ricorda il quotidiano. "Oltre l'80 per cento delle decisioni che influenzano l'agricoltura romena provengono dall'Unione". La posta in gioco è tanto più importante che l'anno prossimo l'Unione deve approvare il bilancio per il 2013-2018 "e i grandi paesi del centro-nord chiederanno sicuramente la riduzione delle sovvenzioni agricole. Nel frattempo, il contadino romeno pregherà il signore per un po' di pioggia e di soldi, mentre le sovvenzioni, in mancanza di decisioni a Bucarest, rimarranno nei computer di Bruxelles".

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento