"La grande menzogna dell'euro", titola Der Spiegel accanto a un passaggio del trattato di Lisbona che stabilisce che uno stato membro non può garantire le obbligazioni emesse da un altro stato. Le notizie positive provenienti dalla Grecia sono solo una tregua prima della prossima tempesta, scrive il settimanale, che accosta gli stati membri a dei giocatori d'azzardo che per anni hanno abusato dell'euro vivendo al di sopra dei loro mezzi tramite espedienti contabili, o chiudendo un occhio, se non due, sulle attività degli altri paesi membri. "Adesso dobbiamo pagare per le bugie su cui si fonda l'euro", osserva Der Spiegel. Dopo aver rifiutato norme finanziarie più trasparenti e la creazione di una politica economica comune, se una delle sue grandi nazioni dovesse fallire "l'Europa sarà costretta a scegliere tra la morte e il suicidio". Per questo, l'introduzione di un governo economico appare ormai inevitabile.
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