L'ex comandante dei serbi di Bosnia Ratko Mladic, ricercato per genocidio e crimini contro l'umanità dal Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia per la sua responsabilità nel massacro di Srebrenica, dove circa 8000 musulmani furono uccisi dai suoi uomini nel 1995, potrebbe sfuggire alla giustizia. Il suo arresto infatti non è più un prerequisito per l'adesione della Serbia all'Unione europea, scrive De Volkskrant. Il 14 luglio i ministri degli esteri dell'Ue discutono la ratifica dell'accordo di stabilizzazione e associazione della Serbia con l'Unione, che farebbe di Belgrado un candidato ufficiale all'adesione. Anche i Paesi Bassi, rimasti praticamente gli unici a chiedere la consegna di Mladic, hanno ammorbidito la propria posizione. Sul quotidiano due membri dell'ong Democratization policy council spiegano che "il governo olandese ha subito forti pressioni da parte di altri stati membri e istituzioni europee e persino da Washington".
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