Eloi Laurent: “Giustizia sociale e salute sono le chiavi per uscire dalla crisi climatica”

Per la prima volta, la questione salute-ambiente sarà discussa durante i negoziati sul clima. Senza una transizione giusta (economicamente e fiscalmente) e con al centro il benessere, non c'è transizione verde. Intervista all'economista francese Eloi Laurent.

Pubblicato il 4 Novembre 2021 alle 10:00

Voxeurop: Secondo lei, la COP26 è "la nostra ultima speranza" come ha affermato il presidente della conferenza, Aok Sharma?

Eloi Laurent: A mio parere, drammatizzare eccessivamente la situazione è inutile e persino controproducente: se la COP26 risulterà essere un fallimento geopolitico, bisognerà continuare con i negoziati sul clima, perché il clima è un bene pubblico globale e ogni secondo conta. Dopo il fallimento della conferenza di Copenaghen del 2019, quella di Parigi nel 2015 è stata un successo. La vera domanda è: di cosa bisogna parlare per fare dei veri passi avanti? A mio avviso, sono due le grandi questioni da mettere al centro del dialogo globale sul clima: la giustizia sociale e il benessere, e più precisamente la salute. L'importante messaggio del rapporto dell'IPCC dello scorso agosto è stato: “Per uscire dalla crisi climatica è necessario frenare e ridurre le disuguaglianze tra i paesi e nei paesi, ovvero da un lato una transizione di benessere e dall'altra una transizione giusta”.

Queste due transizioni, ovviamente, si combinano: in termini di salute, l'uscita dai combustibili fossili porterà a notevoli guadagni, ma questo può essere raggiunto solo se la riduzione delle "emissioni del lusso" (aerei, macchine di lusso, etc.) finanzia la riduzione delle emissioni necessarie (alimentazione, riscaldamento, mobilità del lavoro). Questo è assolutamente possibile attraverso una tassazione progressiva socio-ecologica.

Lei parlato di una "transizione giusta" come soluzione a due sfide interconnesse: la riduzione delle disuguaglianze sociali e la necessità di giustizia climatica. Di cosa si tratta? 

Con i colleghi belgi abbiamo cercato di dare una definizione chiara e operativa di transizione giusta, che secondo noi deve avere un ruolo centrale nel Green Deal europeo. Tuttavia, la transizione giusta non si limita a sostenere socialmente i lavoratori come proposto dal "meccanismo per una transizione giusta".


Questa economia del benessere è una rivoluzione nel senso di un ritorno alle origini: fa parte della storia europea. Mentre gli americani inventavano il Pil, gli europei sviluppavano la protezione sociale.” 


Secondo noi, occorre ampliarla per includere tre requisiti:  analizzare sistematicamente i disastri ambientali e le relative politiche che li attenuano in termini di giustizia sociale; nella progettazione delle politiche di una transizione giusta, dare priorità al benessere umano rispetto alla crescita economica; e, ultimo requisito ma non il meno importante, costruire e attuare queste politiche di transizione giusta in modo democratico.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Al centro della transizione giusta, c'è quindi un legame essenziale tra crisi ecologiche e disuguaglianze sociali, sia tra i paesi che all'interno dei paesi, che è quello su cui stiamo cercando di fare luce su un recente libro (The Routledge Handbook of the Political Economy of the Environment) con un altro gruppo di 30 ricercatori. Fare reali progressi in termini di giustizia climatica richiede progressi nella comprensione dei problemi e nella progettazione delle politiche, che è ciò che molti studi stanno facendo oggi. Alla COP26, si potrebbe, per esempio, fare progressi sui principi di giustizia che dovrebbero presiedere nella ridistribuzione del bilancio di carbonio e poi, all'interno di ogni paese, sui criteri e le politiche di riduzione delle emissioni di gas serra. 

Come attuarli concretamente, e a che livelli? Da dove cominciare? 

Dobbiamo progredire… su tutti i livelli contemporaneamente, dal locale al globale, passando da quello europeo. Il nuovo rapporto della Commissione indipendente sull'uguaglianza sostenibile al Parlamento europeo, propone decine di soluzioni. Per esempio, costruire una vera e propria protezione socio-ecologica europea per affrontare i disastri ambientali dei prossimi anni e decenni.

In generale, c'è un grande paradosso tra l'apparente inerzia dei negoziati globali e la proliferazione delle iniziative nazionali e locali. Queste iniziative, però, devono assolutamente essere ancorate a una transizione socio-ecologica europea, cogliendo l'opportunità offerta dal Green Deal, il cui contenuto e la cui direzione devono ancora essere definiti. In ogni caso, è chiaro che non può essere ridotto a "una nuova strategia di crescita"...

A Glasgow sarà trattata la questione del legame tra salut…

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento