Poiché a inizio maggio i principali partiti in lizza alle elezioni europee non avevano ancora pubblicato i loro programmi, abbiamo cercato di ricostruirli passando in rassegna i loro discorsi e inviando loro delle domande. Ci siamo rivolti ai cinque partiti politici più importanti in termini di voti: Unione Democratica Croata (Hdz), che ha ottenuto il 40 per cento dei seggi alle elezioni legislative del 17 aprile scorso; Partito Socialdemocratico (Sdp), 28 per cento dei seggi; Movimento Patriottico (Dp), 9 per cento; Most (conservatore) 7 per cento e Možemo! (“Possiamo!”, traduzione croata dello spagnolo "Podemos", M!), 6 per cento. Solo l’Sdp e M! hanno risposto nei tempi.
Concentriamoci innanzitutto sulla destra, composta da Hdz (che è affiliato al Partito popolare europeo al parlamento Ue), Dp e Most (che, se supereranno la soglia di sbarramento, saranno probabilmente collegati al gruppo di estrema destra Identità e Democrazia). Da quanto questi partiti hanno finora dichiarato, possiamo dedurre che la loro principale priorità sarà la “sicurezza”.
La destra croata vede nella migrazione dei profughi dalle regioni dell’Asia e dell’Africa colpite dalla guerra, dai disastri ambientali e dalla miseria economica soprattutto un problema di sicurezza, e per questo chiede che l’esercito e anche i membri armati della protezione civile intervengano ai confini con la Bosnia e la Serbia. Facendo ampio uso degli stereotipi sui “migranti”, giustifica i metodi violenti utilizzati da anni dalla polizia croata per “difendere il territorio”.
Il problema della sicurezza è sicuramente la guerra in Ucraina e la “minaccia russa”, che la destra vorrebbe contrastare soprattutto armando gli alleati occidentali, rafforzando il coordinamento militare dei paesi dell’Ue, nonché rafforzando l’esercito nazionale e reintroducendo l’obbligo di servizio militare per gli uomini.
Oltre alla “sicurezza”, questi tre partiti cercheranno di dimostrare ai loro elettori che sono loro i garanti della sovranità nazionale ottenuta a caro prezzo. Le attività della Procura europea (Eppo) un anno fa hanno minacciato la posizione di alcuni ministri corrotti dell'Hdz e hanno messo in luce l’inefficienza e la sottomissione al potere politico della magistratura nazionale. Per questo l'Eppo è diventato il bersaglio delle critiche della destra, in nome della "protezione della sovranità".
A marzo l’opinione pubblica ha assistito ad un acceso dibattito tra il primo ministro Andrej Plenković (Hdz) e la responsabile dell’Eppo, Laura Kövesi sulla competenza della Procura europea, e il neoeletto procuratore capo nazionale Ivan Turudić (la cui nomina è stata definita “attacco politico alla magistratura”) ha affermato che la competenza della Procura europea dovrebbe essere completamente abolita.