Denuncia il prossimo tuo

Seguendo l'esempio di Copenaghen, sempre più città danesi invitano i loro abitanti a denunciare le frodi dei loro vicini. Un'iniziativa che può far risparmiare milioni di euro, ma che minaccia lo stato di diritto.

Pubblicato il 7 Aprile 2010 alle 16:05

Il sindaco socialdemocratico di Copenaghen Frank Jensen, come tanti altri politici e dipendenti comunali, è ossessionato dalle frodi allo stato sociale che ogni anno costano svariati milioni di euro alle amministrazioni danesi. Molto presto, però, gli abitanti della capitale avranno la possibilità di denunciare i misfatti dei loro concittadini attraverso un sito internet creato per volontà di Jensen. Chiunque potrà fare rapporto, per esempio su un vicino di casa che incassa i benefici dell'assistenza sociale ma contemporaneamente lavora a nero, o magari approfitta delle agevolazioni per genitori single pur non vivendo più da solo.

Jensen è convinto di essere sulla strada giusta: "So bene che l'iniziativa è invadente per la vita privata delle persone. Ma la denuncia non è l'elemento principale del nostro progetto. Ci costerà caro, ma abbiamo intenzione di raddoppiare la vigilanza contro questa piaga sociale. Dobbiamo assolutamente mettere un freno a chi crede di poter ottenere tutto con l'inganno. È nostro preciso dovere nei confronti dei cittadini onesti arrestare un fenomeno che continua a crescere indisturbato."

In Danimarca, quindi, la delazione entra a far parte della vita delle amministrazioni comunali. Un numero sempre maggiore di comuni si sta convincendo a dedicare una parte importante del budget alla lotta contro la frode sociale. È un grosso investimento, ma il ritorno sembra garantito. Copenaghen si aspetta che i suoi otto ispettori speciali facciano risparmiare al municipio 18 milioni di corone (2,4 milioni di euro). Le municipalità di Horsens, Furesø e Gribskov si sono accodate, assumendo nuovi ispettori. Il comune di Gribskov richiede ai cittadini "informatori" di presentare una foto dei sospetti, o di indicarne il profilo Facebook.

Ai limiti dell'etica

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Annette Larsen, supervisore degli ispettori di Gribskov, spiega: "Si potrebbe pensare che siamo ai limiti dell'etica, ma resta il fatto che Facebook è aperto a tutti". Larsen sottolinea che le indicazioni anonime sulle frodi sociali saranno prese con le molle, analizzandole e verificandole attentamente. Non è raro, infatti, che chi è stato vittima di una "soffiata" di un vicino decida di vendicarsi ripagandolo con la stessa moneta.

I protagonisti del progetto resteranno comunque gli impiegati municipali, che dovranno indagare e individuare le frodi reali, arrivando alla verità dei fatti con l'accumulo di indizi e il confronto tra informazioni e denunce anonime, anche frammentarie. Un buon esempio può essere quello di un padre che accompagna i figli in un giardino d'infanzia del Seeland del Nord, mentre risulta che si siano tutti trasferiti nello Jutland. In un caso del genere ci sono tutte le ragioni per effettuare qualche controllo, perché tutto lascia pensare che l'uomo abbia cambiato residenza solo sulla carta.

Janne Nielsen, responsabile degli ispettori nel comune di Frederikssund, fa una disamina obiettiva: "La delazione non è la chiave di volta del nostro approccio. Non è quella la nostra intenzione. Tuttavia bisogna ammettere che senza l'aiuto della popolazione molti casi resterebbero impuniti." Il problema, però, è che quando i cittadini vengono invitati a denunciarsi tra loro è lo stato di diritto a entrare in crisi. (as)

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