Giunto alla sua nona edizione, l’European Press Prize 2021 premia l'eccellenza del giornalismo in 47 paesi europei in un momento in cui "purtroppo, a causa di un mercato mutevole e sotto pressione costante e di una libertà di stampa ancora fragile, la qualità è sempre più difficile da mantenere".
Le categorie premiate sono quattro: reportage eccezionale, reportage, innovazione e opinione. Vista la situazione che sta vivendo la Bielorussia, la giuria ha deciso di premiare, in via eccezionale, i giornalisti e le giornaliste del paese per il loro lavoro in un contesto politico sempre più ostile.
"La lettura di questi articoli mi ha rapito. Ci sono così tanti progetti coraggiosi, creativi, innovativi e di talento nella shortlist dell'European Press Prize quest'anno. Sono tutti ottimi lavori, non è stato facile scegliere", ha commentato Alan Rusbridger, presidente della giuria.
I vincitori dell'edizione 2021 arrivano dell'Europa centrale e orientale — ad eccezione dello spagnolo Maldita, per il premio innovazione — e raccontano fenomeni sociali e politici che toccano profondamente i rispettivi paesi:
- Janusz Schwertner con Love in the time of plague, un lavoro che parla di transfobia e suicidio infantile in Polonia: premio il reportage eccezionale;
- Iván Zsolt Nagy (Ungheria) vince con When Trianon hurts differently il premio “opinione” per uno sguardo diverso sul trattato di Trianon, che ha messo fine alla Prima Guerra mondiale per il Regno di Ungheria;
- Roman Anin vince il premio per il reportage con Kirill and Katya: Love, offshores, and administrative resources. How marrying Putin's daughter gave Kirill Shamalov a world of opportunity. Lo scorso aprile Anin è stato brevemente detenuto e interrogato dalla polizia russa, una mossa vista come ritorsione in seguito a questa inchiesta sull'élite del Cremlino.
- Maldita.es ha ricevuto il Premio Innovazione grazie a una chatbot Whatsapp di fact-checking;
- Infine, in questo momento così delicato, la giuria del premio ha voluto rendere omaggio a "tutti i giornalisti coraggiosi e indipendenti che lavorano in Bielorussia" e ha assegnato loro il premio speciale. L'inchiesta Brutalised Minsk: how Belarusian police beat protesters, un’inchiesta sulle violenze perpetrate dalla polizia bielorussa durante le proteste anti-Lukashenko, ha ricevuto il premio a nome di tutti i giornalisti e le giornaliste del Paese.
La giuria dell’European Press Prize 2021 è formata da Alan Rusbridger, ex direttore del Guardian, Alexandra Föderl-Schmid (Süddeutsche Zeitung), Juan Luis Sánchez (eldiario.es), Sylvie Kauffmann (Le Monde) e Sheila Sitalsing (Volkskrant). Il premio, con sede ad Amsterdam, è stato istituito nel 2012 da sette fondazioni europee per i media (The Guardian Foundation, Thomson Reuters Foundation, Jyllands-Posten Foundation, Politiken Foundation, Media Development Investment Fund, Vereniging Veronica e Stichting Democratie en Media, cui si sono aggiunte nel 2015 The Irish Times Trust Limited e Agora SA e, nel 2020, l'organizzazione Luminate).
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