La Finlandia è in crisi da diversi mesi. Nel novembre 2023, il paese nordico ha deciso di chiudere il confine con la Russia in seguito all'aumento del numero di richiedenti asilo che entravano nel territorio. Per Helsinki non c'erano dubbi: gli attraversamenti - più di mille tra agosto e dicembre 2023 - erano stati orchestrati dal Cremlino, come ritorsione all’adesione del paese alla Nato nell'aprile 2023. Da allora, le porte del paese sono rimaste chiuse e gli ingressi irregolari sono stati rari.
È per contrastare ogni ulteriore pressione che la Finlandia vuole introdurre una nuova legislazione anti-migrazione.
Il disegno di legge è noto come "Pushback Act" (käännytyslain) Una delle disposizioni è quella di consentire ai migranti di essere respinti alla frontiera, senza la possibilità di richiedere protezione internazionale. Più volte rinviata, la legge dovrebbe essere votata dal Parlamento a luglio, ma il suo contenuto potrebbe ancora essere modificato.
La legge, concepita come misura di emergenza, sarebbe applicabile solo per un periodo limitato e solo in circostanze eccezionali: in altre parole, se si può dimostrare che i migranti vengono “usati”.
Il disegno di legge è stato quindi redatto per contrastare l'influenza della Russia nel caso in cui questa riprenda le sue operazioni di destabilizzazione. Il testo è stato criticato dalle ong, da alcune istituzioni europee e da diversi esperti.
Il problema è il mancato rispetto dei diritti fondamentali impliciti in questi respingimenti, che sarebbero anche in conflitto con diversi testi internazionali e con la Costituzione finlandese. È stata criticata anche la pressione che la nuova legge eserciterebbe sulle guardie di frontiera.
Ma la maggioranza della popolazione finlandese ritiene che sia essenziale garantire la sicurezza del paese di fronte al vicino russo, come dimostra un sondaggio del servizio di informazione Uutissuomalainen, riportato da Helmi Henell a Iltalehti. "Il 62 per cento dei finlandesi è favorevole alla legge, il 17 per cento è contrario e il 21 per cento non si esprime. Gli uomini sono più favorevoli delle donne e gli anziani sono più favorevoli dei giovani", riassume il tabloid. Questi risultati rafforzano la posizione dei sostenitori della nuova legislazione.
Polemica politica
Sulla scia del disegno di legge si è scatenata una battaglia politica: il testo, che richiede un voto a maggioranza, mette i deputati del Partito socialdemocratico finlandese (SDP, centro-sinistra) in una posizione difficile. Pur essendo divisi sulla legge, ora viene chiesto loro di seguire la maggioranza per raggiungere il numero di voti necessario. Preoccupati per l'impatto che la legge sul respingimento potrebbe avere, i socialdemocratici hanno ripetutamente chiesto che il testo venga riesaminato e modificato, pena il voto contrario.
"Le informazioni sulla situazione attuale e su quella dello scorso autunno [2023] dimostrano che non c'è motivo di adottare una legge del genere, che è in flagrante violazione della Costituzione, del diritto internazionale e delle convenzioni sui diritti umani", ha spiegato la vicepresidente dell'SDP Nasima Razmyar in un'intervista rilasciata a Erno Laisi per Ilta Sanomat: "Dovremmo essere particolarmente convinti della natura e dell'entità della minaccia e della totale inefficacia di altre opzioni per la promulgazione di una simile legge", continua.
La cautela per la mancanza di informazioni, il desiderio di non cedere alle pressioni russe e le preoccupazioni per il rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali hanno lasciato i socialdemocratici finlandesi di fronte a un dilemma. Dovrebbero votare a favore del rimpatrio dei migranti o mantenere la loro posizione, anche se ciò significa prolungare la chiusura del confine? Nel governo, la seconda opzione è considerata difficile da sostenere, mentre la minaccia di una nuova operazione russa incombe, come spiega Iida Hallikainen, sempre per Ilta Sanomat.
Vincitori e vinti
In un esauriente articolo per Novaya Gazeta Europe, Andrey Smolyakov sottolinea che sono molte le ragioni che hanno portato alla situazione odierna. "La nuova legge e la possibile apertura delle frontiere con la Russia si sono rivelate il punto di intersezione di diversi processi nella politica finlandese", analizza.
In un esauriente articolo per Novaya Gazeta Europe, Andrey Smolyakov sottolinea che sono molte le ragioni che hanno portato alla situazione odierna. "La nuova legge e la possibile apertura delle frontiere con la Russia si sono rivelate il punto di intersezione di diversi processi nella politica finlandese", analizza.
"È facile vedere l'agenda del nuovo governo di destra e del Partito dei Finlandesi (PS, estrema destra) nell'adozione di questa legge. Anche se temporanea, questa legge si inserisce perfettamente nel nuovo paradigma dell'immigrazione, e le altre iniziative non si distinguono molto in questo contesto".
Anche per Smolyakov, una chiusura totale delle frontiere non è sostenibile. Per il governo finlandese, la legge sul respingimento rappresenterebbe quindi una soluzione pragmatica, anche se controversa, a un problema molto reale: "E per i rifugiati è probabilmente la peggiore opzione possibile, anche rispetto alle misure più severe che il governo sta attualmente elaborando", conclude. In effetti, il governo intende ridurre l'accesso alla protezione internazionale e alla cittadinanza finlandese anche attraverso altre riforme.
"Il disegno di legge sulla sicurezza delle frontiere proposto dal governo crea un precedente che potrebbe avere conseguenze importanti per lo Stato di diritto in Finlandia", si preoccupa Helsingin Sanomat in un editoriale. "È ormai pronto il palcoscenico perché un altro governo, in un'altra situazione, possa facilmente violare la Costituzione e gli accordi internazionali".
Per il quotidiano, la legge non risolverà il problema. "La Russia può ancora permettere ai migranti di attraversare il confine, e le persone possono benissimo attraversare il lungo confine terrestre della Finlandia senza essere individuate o arrestate". E conclude amaramente: "C'è un conflitto aperto tra la sicurezza nazionale e lo stato di diritto. Per il governo, è lo stato di diritto che deve perdere".
Il dibattito sulla legge sul respingimento si svolge in un contesto geostrategico particolarmente difficile, con una serie di movimenti di truppe russe al confine e un aumento delle azioni destabilizzanti, che rendono ancora più impercettibili le preoccupazioni sul rispetto dei diritti umani o dello Stato di diritto. In questa situazione, la Finlandia sta facendo una scelta per la propria sicurezza. A caro prezzo.
Aggiornato il 3 luglio 2024
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