L’autoproclamata “patria dei diritti umani” lo è un po’ meno in questi giorni. Da diverse settimane in fatto la Francia è attraversata da massicci scioperi e manifestazioni contro il progetto di riforma delle pensioni. Ma al di là degli aspetti economici del provvedimento, fortemente voluto dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron, a fare notizia è ormai la violenza della repressione poliziesca.
La brutalità delle forze di polizia francesi non è nuova, ma quella osservata in questi giorni si è fatta sentire fuori dai confini. Venerdì 24 marzo, la commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, ha criticato la gestione della protesta, sottolineando che "atti sporadici di violenza da parte di alcuni manifestanti o altri atti riprovevoli commessi da altri nel corso di una manifestazione non possono giustificare l'uso eccessivo della forza da parte degli agenti". In questo modo, condivide l'opinione di molte organizzazioni e osservatori, che hanno tutti criticato la Francia per la sua gestione "pesante" della crisi attuale.
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