Crisi dei rifugiati
Dei rifugiati in fila alla frontiera tra Grecia e Macedonia vicino a Idomeni (Grecia), nel dicembre 2015.

Gli europei chiedono una risposta comune ed equa

Mentre i governi sono divisi su come affrontare il fenomeno, tra chiusura delle frontiere e accoglienza, un'inchiesta svolta in tutta Europa rivela che i cittadini europei vogliono una distribuzione più equa dei rifugiati e una risposta comune europea.

Pubblicato il 22 Febbraio 2016 alle 00:29
Reuters/Alexandros Avramidis  | Dei rifugiati in fila alla frontiera tra Grecia e Macedonia vicino a Idomeni (Grecia), nel dicembre 2015.

“Mentre le posizioni dei governi europei continuano ad altalenare tra una politica di accoglienza e la chiusura dei confini, i cittadini chiedono una risposta comune all’afflusso di migranti e l’adozione di una politica di ridistribuzione dei rifugiati che sia efficace”, afferma la fondazione Bertelsmann a commento di una vasta inchiesta realizzata in tutta Europa.

“Circa il 79 per cento dei cittadini europei resta a favore dell’accoglienza ai rifugiati. Tra questi chi (il 52 per cento) crede che l’intera responsabilità sia dell’Europa e chi piuttosto (il 27 per cento) parla di responsabilità condivisa tra Europa e stati membri”, prosegue l’organizzazione, secondo la quale “ciò che i cittadini europei non tollerano sono le risposte individuali da parte dei singoli paesi.”

Queste statistiche non devono però dare l’illusione che non ci sia timore tra gli europei che, negli ultimi mesi, hanno assistito a un aumento senza precedenti del numero dei migranti:

Il 50 per cento dei cittadini afferma di sentirsi straniero nel proprio paese. Il 58 per cento teme le conseguenze che numeri cosi elevati possano avere sul proprio sistema sociale. Il 54 per cento ritiene che bisognerebbe concedere meno facilmente il diritto di asilo ai nuovi arrivati.

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