Come aveva annunciato all’inizio di maggio, la Commissione europea ha concesso una proroga di due anni alla Francia per riportare il suo deficit di budget al di sotto del 3 per cento del pil, a condizione che Parigi avvii profonde riforme per ridurre le spese pubbliche e rilanciare la competitività.
Il risanamento delle finanze pubbliche e la riduzione del costo del lavoro sono al centro delle richieste inviate dalla Commissione a Parigi. Le Figaro si ribella:
Certo, ci si abitua a tutto, ma è sconcertante vedere la Francia accanto a Spagna, Portogallo e Slovenia sul banco degli imputati, a farsi dettare una lista di riforme!
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >